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E se la protesta di tuo figlio non fosse un capriccio? 5 strategie utili per invogliare il tuo bambino a lavarsi i capelli

“Mio figlio ha quasi 4 anni ed è ancora un’impresa lavargli i capelli!

Ha sempre avuto questa avversione verso lo shampoo, ma adesso è diventato un vero incubo!

Ogni volta sono pianti inconsolabili e urla disperate. Abbiamo provato di tutto. Anche prenderlo di peso! Siamo persino arrivati a ricattarlo, dicendogli che se non si fosse fatto lavare i capelli non avremmo più invitato a casa il suo amico. Risultato…la situazione è peggiorata ulteriormente!”

Mi accade spesso, nel lavoro con le famiglie, di incontrare genitori molto preoccupati e particolarmente esausti per le continue proteste dei loro figli che non ne vogliono sapere di lavarsi i capelli. Proprio come nella classica scena che hai appena letto.

Ogni shampoo si trasforma in una vera tragedia, tra bambini che strillano come fossero sotto tortura e mamme e papà che dopo aver perso le staffe si ritrovano a fare i conti con fastidiosissimi sensi di colpa e di inadeguatezza. 

È una situazione che ti risuona familiare?

Allora devi sapere che si tratta di un’esperienza che accomuna molti genitori con bambini in età prescolare.

Tuo figlio non è il solo ad avere un’avversione per il lavaggio dei capelli. 
Molti bambini odiano lavarsi i capelli. 

Anche chi è generalmente più collaborativo, spesso risulta particolarmente infastidito dall’acqua e dal sapone che scivolano sugli occhi. Magari accetta di fare il bagno, ma quando si tratta di passare allo shampoo è subito una levata di scudi.

No, tuo figlio non te lo fa apposta. Non si tratta di capricci. 

Ecco perché ai bambini non piacciono gli shampoo

Per esempio, il tuo bambino potrebbe avere una sensibilità sensoriale particolarmente marcata che gli fa percepire in modo amplificato il profumo dello shampoo, il rumore dell’acqua che scorre, il fastidio nel sentirsi strofinare la testa, l’acqua potrebbe risultargli eccessivamente calda o fredda…

Insomma le sue proteste potrebbe avere origine nel suo modo “differente” di reagire agli stimoli sensoriali e processarli, tanto da percepire come fastidioso ciò che ad altri bambini potrebbe risultare piacevole e divertente.

A volte, invece, i bambini si rifiutano di lavarsi i capelli perché non avendo il controllo del percorso che compie l’acqua sulla loro testa e sul loro viso, hanno paura di soffocare o addirittura annegare! 

Hai mai pensato che tuo figlio potrebbe protestare per questo motivo?

D’altronde, se i capelli glieli lavi tu, tutto ciò che accade in quel momento è fuori dal suo controllo, ecco perché potrebbe essere così terrorizzato e reagire come se si trattasse di una questione di vita o di morte!

Voglio, perciò, suggerirti alcune strategie che potrebbero far sentire tuo figlio un po’ più a suo agio durante il lavaggio dei capelli.

Come convincere un bambino a lavare i capelli

Lascia che sia tuo figlio a lavarsi

Lo so, forse può sembrarti azzardato, ma lasciare acqua e shampoo nelle mani di tuo figlio può rappresentare il modo migliore per rassicurarlo e gestire in modo efficace questo delicato momento.

Innanzitutto, se il problema dovesse riguardare la sua sensibilità sensoriale, versarsi lo shampoo da solo gli consentirebbe di esercitare sulla cute una pressione adeguata senza sentirsi infastidito.

Inoltre, lavarsi i capelli autonomamente gli restituirebbe la sensazione di avere pieno controllo della situazione. Puoi fargli usare direttamente il doccino, oppure fornirgli un pentolino o un secchiello da riempire di acqua (come al mare!) per versarsela sulla testa.

Dai diciotto mesi circa, in su, la voglia di un bambino di agire autonomamente si manifesta attraverso la forza esplorativa delle mani; prova a infilarsi le mutandine, mangia da solo, si leva le scarpe.

Ed è proprio qui che si ingaggia una vera e propria lotta, impedendogli di provare, di sperimentare con i suoi tempi e le sue modalità: “Adesso sei piccolo, ti aiuto io, quando sarai più grande ti lascerò fare!”. Un aiuto che ha più il sapore della sostituzione, dell’aiuto inutile.

Ma il rischio è che il “quando sarai più grande” non arrivi mai; nel frattempo avremo trattato il bambino da incapace.

Prova con asciugamano, occhialini da nuoto o visiera

Sono diversi gli oggetti che potresti proporre a tuo figlio per predisporlo favorevolmente al lavaggio dei capelli.  

  • Un asciugamano che possa tenere in mano per asciugarsi occhi e orecchie in tempo reale
  • una visiera anti lacrime da fargli indossare prima di entrare in vasca o in doccia che permetta di insaponare i capelli e risciacquarli evitando di irritare gli occhi.
  • Anche l’utilizzo di occhialini da nuoto rappresenta un modo rassicurante e allo stesso tempo divertente per lavare i capelli.

Una volta trovata la strategia adatta al tuo bambino non ti resta che rendere lo shampoo un pretesto per fare bolle di sapone o un’occasione per provare “strane” acconciature.

Lascia che tuo figlio ti lavi i capelli, per aiutarlo ad affrontare la sua paura

Ecco un gioco che suggerisco spesso ai genitori che mi chiedono come riuscire a fare lo shampoo ai loro figli senza drammi.

Entra anche tu nella vasca o sotto la doccia e fai finta di avere paura, in modo da fare ridere tuo figlio a crepapelle.

L’inversione dei ruoli è un modo efficace con cui i bambini possono “giocare” le loro paure attraverso le risate. Inoltre, permette loro di assumere una posizione di controllo e potere rispetto a quella determinata situazione.

Sfrutta il potere dell’inversione dei ruoli con il tuo bambino e lui si sentirà forte, competente e coraggioso. Pian piano si renderà conto che non esiste davvero nessun pericolo nel lavarsi i capelli.
Proponi lo shampoo quando sia tu che tuo figlio siete riposati

Evita di lavare i capelli a tuo figlio quando lo vedi troppo stanco o irrequieto.

Ricorda: più i bambini sono piccoli più fanno fatica a gestire i loro comportamenti da soli. Se poi sono stanchi, hanno sonno, fame o sono annoiati tenderanno più facilmente a dis-organizzarsi e di conseguenza a comportarsi male.

E fai attenzione che anche tu non sia in sovraccarico fisico ed emotivo. 

A volte le reazioni dei nostri figli ci esasperano perché noi siamo stanchi come loro. Ma vogliamo sentirci “bravi genitori”, allora ci rifiutiamo di riconoscere che non sono loro a essere “insopportabili”, è la nostra pazienza che è al limite.

Non insistere

Lo so. Lo fai con le migliori intenzioni, perché ami profondamente tuo figlio. 

Ma insistere nel ripetergli che non c’è niente di cui aver paura e “forzarlo” a fare ciò che lo spaventa, significa dargli il messaggio che le sue emozioni non contano e, soprattutto, che se le deve gestire da solo.

Per aiutarlo, invece, occorre semplicemente mettersi al suo posto.

Cerca di “sentire” ciò che sentiresti nella stessa circostanza.
Anche tu sei stata/o bambina/o e puoi capire quello che avviene dentro di lui.

“Ma se lo assecondo lui pensa che non sia necessario lavarsi i capelli. E chissà per quanto tempo andrà avanti così!” mi dicono spesso i genitori alle prese con l’oppositività dei loro figli.

In realtà, quando incontriamo resistenza nei bambini è importante non insistere troppo. Se con il corpo esprimono intensi sentimenti di paura, per potersi rilassare hanno bisogno di una connessione profonda con l’adulto, attraverso le coccole e il gioco. 

Vedrai.

L’immedesimazione aiuterà te a comunicare con tuo figlio con amore e pazienza e lui ad affrontare con più coraggio ciò che gli fa paura.

E se non funziona?

È possibile, comunque, che nonostante i tuoi tentativi di gestire al meglio la situazione, il tuo bambino continui a opporre resistenza e a non volersi lavare i capelli.

Non preoccuparti e non sentirti inadeguata/o.

Non sempre con i figli si ottengono, in tempi brevi, i risultati desiderati. 

Sappi che la maggior parte dei bambini supera la paura legata al lavaggio dei capelli diventando grande.

Come ci ricorda Maria Montessori

molto dipende da quanto è sviluppata la loro volontà, la loro personalità, da quanto sono padroni delle loro azioni, dei loro impulsi, delle loro emozioni. 

Per quanto vorremmo che sin da piccoli si comportassero con razionalità e grande equilibrio emotivo dobbiamo sapere che questo non potrà ancora avvenire durante la loro infanzia.

Sicuramente non sempre.

“(…) se il bimbo non è ancora padrone delle sue azioni, se non riesce ad ubbidire alla sua propria volontà, tanto meno riuscirà ad ubbidire ad un’altra persona”. Maria Montessori

Piuttosto che concentrarti sulla necessità o meno di fare lo shampoo, dai priorità al dialogo con tuo figlio, anche se è spaventato o arrabbiato.

Fagli capire che lo ami e lo apprezzi comunque e continuerai ad aiutarlo a gestire le sue fatiche “So che sei spaventato. Lo capisco. Sono qui per aiutarti. Vedrai che troveremo una soluzione!”.

A lungo termine, non solo avrai costruito una relazione di fiducia, ma lo avrai equipaggiato per la vita, perché avrà imparato

  • a non esigere risultati immediati
  • a sopportare le delusioni e i fallimenti
  • a esprimere i suoi sentimenti
  • a immedesimarsi negli altri
  • e soprattutto avrà sviluppato la sua “voce interiore”, rassicurante e calmante, che gli sarà di aiuto per affrontare le sfide della sua esistenza.

Il modo in cui parli a tuo figlio, infatti, pone le basi per interiorizzare la modalità con cui nel tempo tratterà se stesso. Mi riferisco a quella voce che inizialmente ha ascoltato da te e che sarà una voce interiore sicura nella misura in cui sarà stato rassicurato, amato e coccolato.

Certo, non è sempre facile mantenere con i nostri figli un dialogo calmo e compassionevole.

Complici la stanchezza, la mancanza di tempo, le storie che ci raccontiamo per cercare di interpretare i loro comportamenti incomprensibili, il modo in cui siamo stati cresciuti e che replichiamo in automatico.

E’ così che normali aspetti della vita dei nostri figli possono diventare per noi intollerabili.

D’altronde, genitori non si nasce. Lo si diventa. 

Un passo alla volta verso un cambiamento profondo e duraturo in cui crescono i nostri figli, ma anche noi diventiamo genitori migliori.

Proprio per questo ho creato dei percorsi, sia di gruppo che individuali, durante i quali potrai modificare il tuo sguardo per vedere tuo figlio nella giusta prospettiva, senza rischiare di mal interpretare i suoi comportamenti, le sue ribellioni, le sue paure e avere un impatto positivo sulla sua vita.

Compila il form qui sotto per concordare una videocall gratuita durante la quale potrai espormi le tue domande e io  ti aiuterò a capire se i miei percorsi sono adatti a te. 

Daniela Scandurra – Pedagogista Montessoriana

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