Tua figlia continua a dire di no di fronte qualsiasi tua richiesta.
I suoi pianti e le sue urla sono incessanti.
Non le va mai bene niente, si lamenta per ogni cosa.
Litiga di continuo con il fratello più piccolo arrivando a mettergli le mani addosso…
Teoricamente sai cosa bisognerebbe fare. Continui a leggere i migliori manuali sull’educazione, cerchi video a tema su Youtube, ti confronti con altri genitori nei gruppi fb dove vengono trattati questi argomenti.
Ciononostante la situazione sta diventando sempre più complicata da gestire.
Non hai idea di come prendere tua figlia, come arginare le sue crisi, come insegnarle a essere una bambina educata e se pensi a come le cose andranno avanti c’è un solo scenario che ti sembra concretizzarsi: questo circolo vizioso continuerà a ripetersi.
È del tutto normale che a questo punto ti chieda: “Perché è tutto così difficile?”, “Perché mio figlia non mi ascolta?”, “Dove sto sbagliando?”.
Quando diventiamo genitori non ci viene consegnato un libretto delle istruzioni.
Mentre se acquistiamo una nuova lavatrice riceviamo in dotazione un piccolo manuale che ci spiega in modo dettagliato cosa dobbiamo fare per farla funzionare al meglio, quando diventiamo mamma e papà, per il solo fatto di essere diventati genitori crediamo (erroneamente!) di poterlo fare di default!
Eppure, tua figlia vale molto di più di una lavatrice!
E nemmeno ci viene detto che si tratta di un “lavoro” impegnativo e a tratti snervante.
Basti pensare alla fatica che si prova ripetutamente nel farli uscire di casa la mattina, nel farli andare a letto, nel gestire i loro pianti infiniti, i loro continui risvegli durante la notte, la gelosia esasperante verso la sorellina, il tempo davanti alla TV…
Ecco perché, per nulla al mondo, un genitore può affidarsi al caso, all’istinto o al buon senso mentre è impegnato a crescere un figlio.
Il rischio di peggiorare le cose entrando in una spirale in cui si ripete lo stesso copione è molto alto:
tua figlia fa per l’ennesima volta qualcosa che non dovrebbe fare, tu perdi la lucidità mentale che ti servirebbe per arginare quel comportamento scorretto e vai su tutte le furie, gliene dici di tutti i colori, lei comincia a piangere e a urlare più di te, tu ti senti in colpa e allora ti penti e chiedi scusa…
ma a quel punto il danno è fatto!
Avresti voluto abbassare la tensione e invece l’hai portata alle stelle…
Si impara a fare i genitori.
E lo si impara non solo guardando come fanno gli altri o semplicemente adottando gli stessi comportamenti che i nostri genitori hanno messo in atto con noi, ma riconoscendo con coraggio che si tratta di un compito che va “appreso”, per poterlo svolgere in maniera efficace.
Sì, ti ci vuole tanto coraggio a riconoscere che non basta solo l’amore, ma è necessario che qualcuno, non l’amico o il parente di turno, ti aiuti a “funzionare” in modo ragionato più che impulsivo, per diventare un genitore più sicuro di te e competente ed evitare di causare sofferenza ai tuoi figli.
Ma qual è il professionista corretto da cui farti guidare per imboccare la strada giusta quando, nonostante tu le abbia provate tutte, i tuoi figli continuano a darti filo da torcere e hai la sensazione che niente potrà mai cambiare?
Ecco, in questi casi, rivolgerti a un pedagogista è la scelta migliore che tu possa fare.
Forse prima che tu leggessi il mio articolo non avevi chiaro il ruolo del pedagogista come consulente per i genitori.
Capisco.
C’è tanta disinformazione che circola soprattutto in rete e districarsi tra farlocche definizioni della figura del pedagogista e i mille esperti che si propongono come gli specialisti familiari di turno è davvero difficile.
Per non parlare di quanto spesso il ruolo del pedagogista venga confuso con quello dello psicologo, due professioni che hanno una formazione e competenze completamente diverse.
Mi spiego.
- Se a tuo figlio non è stato diagnosticato un particolare disturbo e tu hai solo necessità di acquisire una chiave di lettura diversa per comprendere e gestire efficacemente i suoi comportamenti incomprensibili e snervanti
- Se hai la sensazione che invece di migliorare le cose le tue reazioni rinforzano i comportamenti oppositivi dei tuoi figli
- Se ti senti confusa/o perché non sai se certi atteggiamenti dei tuoi figli sono “fisiologici” per la loro età oppure intenzionali
- se vuoi migliorare la tua capacità di ascolto e comprensione e non continuare ad avere un tono nervoso e arrabbiato
- se non vuoi agire d’istinto, condizionata/o dai tuoi automatismi
- se hai bisogno di strumenti e strategie utili per gestire con calma e fermezza i momenti di grande tensione tra te e i tuoi figli
- se vuoi sentirti rafforzata/o nel tuo ruolo educativo e comprendere come svolgerlo al meglio
non ti serve uno psicologo.
Hai bisogno, invece, di un professionista che ti aiuti a prevenire la possibilità che certe situazioni diventino “patologiche”.
Questo professionista è il pedagogista.
Sappi che lo psicologo occorre solo quando certi comportamenti faticosi da gestire si sono “cristallizzati” a tal punto da richiedere un intervento clinico. Spesso, quelli che vengono interpretati come patologie vere e proprie sono aspetti legati a una “fisiologica” immaturità infantile che vanno “curati” con l’educazione e non con un approccio sanitario.
Ecco perché ho scritto questo articolo.
Esistono ancora molte idee prive di fondamento su chi è un pedagogista e vorrei che tu non le ignorassi più, per non rischiare di perdere tempo, energie e soldi.
Sapevi, per esempio, che l’approccio pedagogico non tratta esclusivamente problematiche legate all’apprendimento?
Il pedagogista non si occupa solamente di bambini, ma anche di adulti e in modo particolare di genitori.
Della loro educazione e della loro formazione per tutto l’arco della vita.
È infatti lo specialista dei processi educativi e formativi.
In particolare, un pedagogista
- non fa diagnosi né terapia, ma insieme ai genitori definisce un progetto educativo per aiutarli a ottenere i cambiamenti desiderati.
- non si occupa di patologie o traumi del passato. Parte dalle fatiche legate alla quotidianità che impediscono ai genitori di vivere una relazione serena con i propri figli
- lavora in un arco temporale più breve di quanto solitamente propone uno psicologo
- non fornisce soluzioni preconfezionate ma mira a far emergere e valorizzare le potenzialità e le competenze di ciascuno in modo che le soluzioni vengano individuate dallo stesso genitore
- favorisce l’autonomia dei genitori che acquisendo fiducia nelle proprie capacità, nel tempo, saranno in grado di affrontare autonomamente le situazioni faticose che si presenteranno nella vita di tutti i giorni.
Ecco, questo è esattamente il modo in cui io lavoro con i genitori.
Per me la loro educazione, la loro formazione e soprattutto il loro benessere rappresentano il cuore del mio lavoro.
Sono centinaia i genitori che ho accompagnato perché riuscissero ad essere una guida autorevole per i propri figli e a svolgere nel migliore dei modi la loro funzione educativa.
In tanti hanno compreso che a volte le situazioni che possono sembrare così problematiche da richiedere una diagnosi oppure una terapia, sono solo dei passaggi fisiologici della crescita dei propri figli.
Hanno avuto solo bisogno di qualcuno che li aiutasse a prendere consapevolezza delle loro capacità e delle loro risorse e che lavorasse insieme a loro per trovare gli strumenti giusti con cui poter gestire efficacemente quelle particolare difficoltà.
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