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Tua figlia mangia sempre gli stessi cibi? Potrebbe essere un segno di alta sensibilità! Ecco 5 strategie per gestire la sua selettività alimentare con serenità

Ogni pasto si trasforma in un vero e proprio braccio di ferro perché tuo figlio, tua figlia insiste nel mangiare sempre le stesse cose ed evita, come la peste, tutto il resto?

Le hai provate tutte:

  • hai variato il più possibile per stimolarlo/a a scoprire nuovi sapori
  • hai cercato di distrarlo/a per per fargli/le assaggiare qualcosa di diverso
  • hai nascosto i cibi “proibiti”, mescolandoli con quelli che gradisce
  • hai provato a forzarlo/a, a fargli/le saltare il pasto o a promettergli/le un premio
  • sei arrivata/o persino a minacciarlo/a “Stasera niente cartoni se non mangi quello che hai nel piatto!”.

Eppure… niente.  Non c’è verso di invogliarlo/a a mangiare qualcosa che sia diverso dai suoi cibi preferiti: pasta in bianco, würstel e formaggio!

Sai, è uno scenario molto più comune di quello che credi.

Tra i 2 e i 6 anni, molti bambini attraversano la cosiddetta neofobia alimentare, il rifiuto di cibi nuovi o poco familiari. Ma se questa selettività persiste, potrebbe essere più di una semplice fase.

Non è una questione di capricci, ma di come il loro sistema nervoso elabora gusti, odori e consistenze. Riconoscere questa caratteristica è il primo passo per aiutarli a vivere il momento del pasto con più serenità.


Cos’è l’alta sensibilità?

Come ho scritto ampiamente in un precedente articolo https://danielascandurra.com/bambini-difficili-o-altamente-sensibili-breve-manuale-di-istruzioni-per-riconoscere-comprendere-e-gestire-lalta-sensibilita-di-tuo-figlio/, l’alta sensibilità è una caratteristica presente in circa il 20-30% della popolazione e si manifesta con una percezione più acuta degli stimoli esterni.

I bambini altamente sensibili (HSC – Highly Sensitive Children) tendono a essere più reattivi a

  • suoni
  • luci
  • odori
  • e, ovviamente, a sapori e consistenze del cibo, che avvertono con maggiore intensità.
Questo significa che quello che per un bambino “normosensibile” è solo un piatto di pasta al pomodoro, per un bambino altamente sensibile può trasformarsi in un’esplosione di stimoli: il rosso acceso del sugo, la consistenza viscida della pasta, il profumo intenso del basilico.

D’altronde, mangiare non è solo una necessità, ma un’esperienza che coinvolge tutti i sensi e suscita emozioni profonde, primordiali, connettendoci con la parte più profonda di noi stessi. 


Scopri se tuo figlio, tua figlia ha una sensibilità alimentare

Quando un/una bambino/a altamente sensibile si trova di fronte a un piatto che non lo/la convince, il suo cervello, che tende a elaborare intensamente le sensazioni, entra in una sorta di allerta. Perciò, se tuo figlio, tua figlia manifesta un’avversione persistente per determinati alimenti, una volta che sono state escluse possibili cause organiche, potrebbe essere utile analizzare il suo comportamento attraverso la lente della sensibilità sensoriale

Ecco alcuni segnali da osservare che possono spingerlo/a a rifiutare il cibo:

  • Consistenza sgradevole: Alcuni bambini non tollerano le consistenze viscide, grumose o troppo croccanti. Il purè di patate potrebbe sembrare “troppo molle”, mentre i pezzi di carne “troppo duri”.
  • Odori intensi: Un piatto di pesce o una minestra speziata possono risultare eccessivamente forti per un/una bambino/a particolarmente sensibile, che percepisce gli odori in modo amplificato.
  • Colori e aspetto: Se un cibo ha un colore insolito o appare diverso da ciò che si aspetta, un/una bambino/a con caratteristiche di alta sensibilità potrebbe rifiutarlo a priori.
  • Cambiamenti improvvisi: Se si preparare sempre la stessa pasta e un giorno si cambia marca o formato, è possibile che un/una bambino/a altamente sensibile non voglia mangiarla.

Come aiutare tuo figlio, tua figlia altamente sensibile a superare le sue difficoltà a tavola

I genitori che riconoscono il legame tra alta sensibilità e alimentazione possono adottare strategie efficaci per sostenere i propri figli, evitando comportamenti che non fanno altro che accentuare le loro difficoltà. Offrendo il giusto supporto, possono aiutarli a sviluppare le competenze emotive necessarie per affrontare con maggiore sicurezza le sfide quotidiane.

Ecco alcuni consigli pratici che ti aiuteranno a rispettare la sensibilità di tuo figlio, tua figlia senza dover assecondare ogni suo rifiuto. 

1. Introduci i nuovi cibi poco alla volta

Per aiutare i bambini a superare le difficoltà sensoriali a tavola, la chiave è la pazienza.

Quindi, introdurre nuovi alimenti gradualmente, in piccole quantità, può fare davvero la differenza.

Se tuo figlio, tua figlia rifiuta un cibo, non forzarlo/a: piuttosto riproponilo in momenti diversi, in piccole dosi e senza pressioni.

Come ho scritto in questo articolo https://danielascandurra.com/se-non-finisci-di-mangiare-non-potrai-vedere-i-cartoni-cosa-non-fare-e-non-dire-quando-tuo-figlio-non-vuole-mangiare/, spesso servono più tentativi (anche 15!) prima che un/una bambino/a trovi il coraggio di assaggiare un alimento nuovo. 

L’esposizione graduale e ripetuta è la strada migliore per farlo/a avvicinare a nuovi sapori senza stress. 

Infine, se tuo figlio, tua figlia fatica ad accettare che i cibi si tocchino, rendi il pasto più piacevole proponendogli/le un piatto a scomparti o delle ciotole separate. I bambini più sensibili possono sentirsi a disagio quando nuovi alimenti vengono mescolati con quelli abituali. Questo semplice trucco li aiuta a rilassarsi e a vivere il momento del pasto con maggiore serenità!

2. Coinvolgi i suoi sensi, evita di contrastarli


Quando si tratta di far accettare nuovi cibi ai bambini, il segreto è stimolare i loro sensi in modo piacevole, proprio come fanno gli chef quando creano piatti irresistibili.

Ecco come puoi trasformare il momento del pasto in un’esperienza coinvolgente:

  • Il gusto giusto per il/la tuo/a bambino/a:
    Se tuo figlio, tua figlia non sopporta i cibi troppo “molli”, prova a proporli in versioni più compatte. Se odia i sapori intensi, punta su piatti più delicati. 
  • Profumi che raccontano storie
    L’olfatto è un potente evocatore di ricordi ed emozioni. Prima di assaggiare un nuovo cibo, prendetevi un momento per annusarlo insieme: cosa vi ricorda? Un viaggio, una giornata speciale, un piatto della nonna? Questo piccolo rituale può aiutare tuo figlio, tua figlia a creare un legame positivo con i nuovi sapori. Attenzione, però: alcuni odori possono risultare sgradevoli, quindi chiedigli/le sempre quali profumi gli/le piacciono di più!
  • Il cibo diventa un gioco visivo
    Trasforma la tavola in un’avventura e accendi la curiosità di tuo figlio, tua figlia. Racconta, per esempio, che le carote e le patate crescono sottoterra, come piccoli tesori nascosti, e che le carote spuntano con buffe foglioline verdi. Gioca con i colori: lo sapevi che i cibi arancioni catturano l’attenzione dei bambini perché li trovano irresistibilmente belli?
  • Toccare per esplorare
    Alcuni bambini amano sperimentare attraverso il tatto. Approfittane: diventate “scienziati” del cibo, tagliando, mescolando o schiacciando gli ingredienti. Quando i bambini mettono letteralmente le mani in pasta, accettano con più entusiasmo ciò che mangeranno!

3. Cucinate insieme: il trucco per far amare il cibo ai tuoi figli (e renderli più indipendenti)!


Insegnare a cucinare a tuo figlio, tua figlia è un regalo che l’accompagnerà per tutta la vita. Così, quando diventerà adolescenti o adulto, invece di mangiare solo a pizza e e patatine fritte, saprà prepararsi pasti sani e gustosi con le proprie mani.

Ma c’è di più: cucinare insieme è un’esperienza che rafforza il legame familiare. È un’attività molto coinvolgente e, soprattutto, permette ai bambini di sentirsi più sicuri e aperti a sperimentare nuovi cibi.

E se vuoi rendere ancora più efficace questo approccio, coinvolgi tuo figlio, tua figlia sin dalla pianificazione: portalo/a a fare la spesa, scegliete insieme gli ingredienti e trasformate la cucina in un laboratorio di scoperte. Un pò alla volta, proverà nuovi sapori con entusiasmo, senza doversi sentire inutilmente incalzato/a a farlo.

4. Niente forzature, solo esplorazione: il segreto per superare i “capricci” a tavola

Lo so, vedere tuo figlio, tua figlia rifiutare il cibo può essere scoraggiante. Ma frasi del tipo “Devi finire tutto!” o “Mangia, altrimenti niente dolce!” o ancora “Dai, ancora un pochino, fallo per la mamma” non faranno altro che aumentare la sua resistenza e renderlo/a ancora più selettivo/a.

Mettiamola così: come ti sentiresti se fossi obbligata/o a mangiare qualcosa che detesti? Probabilmente a disagio, giusto? Lo stesso vale per i tuoi figli. Meglio proporre che imporre!

il sistema migliore è offrire sempre un mix di certezze e novità. Perciò, includi nel pasto un alimento che sai che tuo figlio, tua figlia ama, affiancandolo a nuove proposte. In questo modo, nel tempo,  sarà più disposto/a a esplorare nuovi sapori.

5. Pasti tranquilli e senza stress: il segreto per una tavola serena!

L’atmosfera a tavola conta più di quanto pensi! Creare un ambiente calmo e positivo aiuta i bambini a vivere il momento del pasto senza ansia. Perciò:

  • Stop a distrazioni: via schermi, giocattoli e rumori di fondo eccessivi.
  • Parla del cibo in modo coinvolgente: descrivi colori, profumi e consistenze, trasformando ogni pasto in un’avventura sensoriale.
  • Cambia focus quando serve: se tuo figlio, tua figlia fa commenti negativi sul cibo, non alimentare la discussione. Sposta l’attenzione su un altro argomento e mantieni alto il buon umore.
  • Parlate di cose belle: racconta una storia divertente oppure pianificate insieme un’attività speciale per il weekend. Così il momento del pasto diventa davvero un piacere, senza stress né tensioni!


L’alta sensibilità è un dono, ma richiede le giuste attenzioni


Se tuo figlio, tua figlia insiste nel mangiare solo alcuni cibi, ma hai già escluso cause mediche e la sua selettività non compromette la salute o la socialità, è probabile che il suo comportamento sia legato alla sua alta sensibilità.

Con il giusto approccio, può imparare a gestire questa caratteristica senza che diventi un limite. L’importante è accompagnarlo/a con pazienza, comprensione e strategie mirate, aiutandolo/a a sviluppare un rapporto più sereno con il cibo.

I bambini altamente sensibili possiedono un’intuizione profonda, una grande empatia e una spiccata creatività. Tuttavia, le loro esigenze specifiche meritano un’attenzione particolare. 

Quelle che spesso sembrano reazioni “esagerate” non sono capricci, ma il risultato di una neuro-sensibilità più marcata.

Proprio per questo il tuo ruolo è fondamentale.

Gli studi confermano che l’atteggiamento dei genitori ha un impatto decisivo sul benessere dei loro figli altamente sensibili. Solo con la giusta consapevolezza e strumenti adeguati potrai aiutare tuo figlio, tua figlia a crescere sicuro/a di sé, in modo che la sua sensibilità si trasformi in un punto di forza, non in un ostacolo! 

Se senti il bisogno di una guida per aiutarlo/a a crescere con serenità, un supporto professionale può fare la differenza.


Come pedagogista specializzata in Alta Sensibilità, aiuto i genitori a gestire al meglio le sfide quotidiane. Offro consulenze mirate per comprendere e rispondere alle esigenze uniche dei propri figli altamente sensibili.


Contattami, compilando il form qui e sotto e scoprirai come possiamo lavorare insieme per il benessere di tuo figlio, tua figlia

Daniela Scandurra – Pedagogista Montessoriana

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