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Testimonianze

Leggi le esperienze dei genitori che hanno trasformato le loro famiglie grazie all’approccio Montessoriano

Un’iniezione di fiducia nelle capacità di mia figlia

La Scuola Genitori mi ha “iniettato” tantissima fiducia nelle capacità di mia figlia. Ho imparato molto velocemente a osservarla e vederla come una piccola persona, quindi a rapportarmi a lei con grande rispetto e curiosità. Ne è scaturita una relazione che ancora ritengo stupefacente, che mai avrei immaginato possibile.

Un giorno, per caso, mi capitò fra le mani un volantino di un corso di massaggio infantile. Olivia aveva pochi mesi e io avevo scoperto la bellezza di essere madre e l’infinita gioia che mi provocava il poter trasmettere amore a mia figlia in ogni forma possibile. Chiamai il numero sul volantino e chiesi a Marta di riservarmi un posto. Il corso fu emozionante, coinvolgente e una vera scoperta di un approccio per me nuovo verso mia figlia.

Marta ci insegnò a chiedere ai nostri bambini il permesso prima di massaggiarli, a comprendere e rispettare la loro risposta, a “contenerli” in un abbraccio, ad ascoltarli nei loro bisogni espressi dai loro piccoli corpi, con un’intensità che non credevo possibile. Ho capito che il rispetto e la consapevolezza del proprio corpo esistono e si formano già nella primissima infanzia. Nessuno dei libri che avevo letto in gravidanza mi aveva dato questi spunti, nessuno mi aveva mai parlato di quanto intensa potesse essere la comunicazione con un neonato: fu una rivelazione.

Un giorno Marta ci lesse un passaggio di un libro scritto da Daniela Scandurra e citò la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano, fondata e diretta proprio dall’autrice del libro.

Lessi il libro, lo trovai molto interessante, pratico e profondo al tempo stesso, un compendio di spunti che avevo voglia di approfondire.

Così attesi con curiosità l’inizio degli incontri della Scuola Genitori.

Mi aspettavo di trovare quegli spunti che Marta mi aveva trasmesso con il corso di massaggio infantile per continuare a coltivare quel flusso di comunicazione che si era creato così fortemente con mia figlia.

Trovai questo, altro e molto di più.

La Scuola Genitori, che continuo a frequentare, è una sorta di “alta formazione”, su basi scientifiche, per adulti. Adulti consapevoli che – oltre a riprendere contatto con il bambino che sono – devono continuare a crescere ed esercitare gli adulti che sono per una sempre migliore versione di se stessi.

La Scuola Genitori mi ha innanzitutto “iniettato” tantissima fiducia nelle capacità di mia figlia. Ho imparato molto velocemente a osservarla e vederla come una piccola persona, quindi a rapportarmi a lei con grande rispetto e curiosità. Ne è scaturita una relazione che ancora ritengo stupefacente, che mai avrei immaginato possibile con un essere così piccolo, bisognoso di cure, di amore, di attenzioni e di guida, ma già così forte, caratterizzato, predisposto all’ascolto e all’apprendimento.

La Scuola Genitori mi ha fatto capire l’importanza del saper attendere, del concepire il tempo senza il cronometro.

Un giorno la nonna mi disse: “tua figlia deve capire che i grandi hanno le loro esigenze e che non si può sempre fare quello che vogliono i bambini”. Quel giorno, in quel momento, mi sono invece sentita orgogliosa di aver ascoltato gli insegnamenti montessoriani che, oggi convalidati da numerosi studi di neuroscienze, provano che la percezione del tempo per il bambino è completamente diversa da quella dell’adulto e va quindi gestita diversamente. Sono stata fiera di aver applicato (o almeno di continuare a provare a farlo) un metodo educativo diverso in questo e in molti altri casi.

La Scuola Genitori insegna ad osservare, da angolature diverse, situazioni ed eventi della vita quotidiana. Fa riflettere sulle nostre azioni di adulti e di genitori. Scuote l’animo e lo rinvigorisce, ci ricorda e ci svela i nostri limiti e le nostre capacità di uomini e di donne prima ancora che di genitori.

Con la consapevolezza che essere genitori richiede un grande dispendio di energie, la Scuola Genitori ti aiuta a scegliere velocemente la reazione migliore nei momenti di “crisi” con il tuo bambino.

L’altra sera mi sono ritrovata a pensare come far smettere mia figlia dal saltare forsennatamente sul letto rischiando di rompersi la testa. Ho trovato la risposta pensando all’ultima “lezione” di Daniela: come intervengo e a quale parte del cervello di mia figlia mi rivolgo? Ho scelto un gesto amorevole e due parole semplici. Ha funzionato, ma il bello è che funziona praticamente sempre. E mentre scrivo mi commuovo perché tutto questo da sola non lo avrei mai fatto perché non appartiene alla mia storia educativa famigliare e non sarei mai riuscita da sola a trovare la forza e la convinzione che questo sia un approccio corretto e possibile. 

L’amore non basta in nessuna relazione, tanto meno in quella con un figlio. Questo sicuramente è un altro insegnamento che ho assimilato. Per essere genitori capaci di trasmettere non solo amore, ma anche sicurezza, rispetto, ordine, empatia, dobbiamo prenderci cura della nostra crescita personale ed esercitare costanza, pazienza, tenacia, autocontrollo, moderazione, inventiva, insomma: essere genitori implica un grande dispendio di energie ed è bello essere accompagnati in questo sforzo.

 Daniela Scandurra con la sua Scuola Genitori accompagna la nostra crescita di genitori e propone conoscenze su basi scientifiche che sono cruciali per un’educazione consapevole e favorevole allo sviluppo armonico dei nostri bambini.

Grazie Daniela, avanti tutta!

Veronica Grazioli

Il luogo del vero approfondimento

Ho sempre pensato che non ci si può improvvisare genitori. È stato quindi immediato per me mettermi alla ricerca di tutto ciò che poteva essermi d’aiuto a diventare una “brava mamma”.  Ma leggere e studiare non basta, dopo la nascita e passate le prime fasi di quasi mero accudimento, viene richiesto un enorme salto di qualità.  Il corso della Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano è stato per me il luogo del vero approfondimento, del confronto, dove una professionista dalla grandissima sensibilità ha saputo strutturare la visione montessoriana, calandola nella realtà del quotidiano e delle nostre case, rendendo fruibili, semplici e attuabili dei concetti che rischiavano di rimanere teoria.

Mi chiamo Lara e sono mamma di una bimba di due anni e mezzo.

La mia formazione è lontana dal mondo della pedagogia, essendomi laureata in architettura ed occupata di progettazione d’interni.

Ho sempre pensato che non ci si può improvvisare genitori, così come per ogni attività che si intraprende nella vita sia necessaria una formazione, un approfondimento e strumenti adeguati. A questa considerazione si aggiungeva una naturale curiosità e propensione al miglioramento personale, per “andare oltre” e diventare ogni giorno un pochino migliore.

È stato quindi immediato per me mettermi alla ricerca di tutto ciò che poteva essermi d’aiuto a diventare una brava mamma.

Ma che cosa significava “diventare una brava mamma”?

Per me innanzi tutto informarmi, studiare, sapere a cosa sarei andata incontro e cosa pensavano i grandi pedagogisti. Naturalmente non avevo tempo e possibilità di affrontare una formazione universitaria, ma approfondii la visione montessoriana, che sentivo più rispondente alla mia sensibilità, leggendo tutto quello che potevo. Ma il mondo del bambino è un vero universo parallelo, il ruolo delicatissimo ed importantissimo, i miei strumenti veramente limitati. Leggere e studiare non basta, dopo la nascita e passate le prime fasi di quasi mero accudimento, quando l’interazione diventa più articolata, e l’espressione di se’ più significativa, viene richiesto un enorme salto di qualità.

I limiti e i dubbi quando ci si cimenta sul campo diventano pressanti e mille domande sorgono imperiose a chiedere confronto e risposte.

In questo senso il corso della Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano è stato per me il luogo del vero approfondimento, del confronto, dove una professionista dalla grandissima sensibilità ha saputo strutturare la visione montessoriana, calandola nella realtà del quotidiano e delle nostre case, rendendo fruibili, semplici e attuabili dei concetti che rischiavano di rimanere teoria.

Non è un corso, è un percorso e Daniela una guida capace.

Il discorso è ampio, essere genitore richiede un lavoro su se stessi che investe tutta la vita e soprattutto quella passata, quel pezzo di vita in cui siamo stati figli noi, mettersi in discussione e in osservazione di noi stessi e di chi abbiamo di fronte e di cui abbiamo tale grande responsabilità, accompagnare anziché interferire, mutuare conoscenza e sensibilità: più facile a dirsi che a farsi.

Ma una volta trovate le giuste chiavi di lettura però l’avventura si rivela più entusiasmante dell’immaginato e si finisce per contemplare estasiati questo incredibile universo bambino.

Ecco, Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano offre chiavi di lettura, informazioni, strategie pratiche, confronto. Preziosi strumenti per procedere non senza fatica ma sicuramente con la giusta consapevolezza di ciò che essere genitori comporta.

Lara Ciatti

Una rivelazione

Abbiamo sentito la necessità di intraprendere un percorso di formazione per genitori; tanti erano i momenti in cui ci chiedevamo come comportarci con i figli. E’ stato così che ci siamo iscritti a due corsi base della SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO. Il corso è stato una rivelazione, tutto ciò che abbiamo trovatoci ha decisamente aiutato nella gestione familiare.

Siamo una coppia di genitori di due bambini, di 4 e 2 anni.

Lo scorso anno abbiamo sentito la necessità di intraprendere un percorso di formazione per genitori; tanti erano i momenti in cui ci chiedevamo come comportarci con i figli, quali fossero gli atteggiamenti adeguati da tenere con due piccoli e a volte avevamo idee diverse tra noi e non riuscivamo a comprenderci.

Cercavamo una ricetta, una strategia, un’illuminazione!

E’ stato così che ci siamo iscritti a due corsi base della SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO.

Alessandro ha frequentato il percorso per genitori con bambini da 0-3 ed io  il 3-6.

Il corso è stato una rivelazione, nessuna risposta preconfezionata o ricetta magica, ma tantissime conoscenze, e spazi di riflessione sempre basati su esempi pratici che ci hanno decisamente aiutato nella gestione familiare.

Dopo ogni incontro è sempre nato il desiderio di confrontarci e di riportare l’uno all’altro nuove riflessioni.

Un’ ulteriore opportunità sono state anche le consulenze private con Daniela, all’interno delle quali si riescono ad esaminare tematiche personali in maniera profonda.

Siamo rimasti soddisfatti tanto che quest’anno io ho proseguito per frequentare il secondo livello della SCUOLA GENITORI.

Daniela Gatti e Alessandro Vaccari

Ciò che ho ricevuto è andato ben oltre le mie aspettative

Quando mio figlio ha iniziato a muovere i primi passi verso l’autonomia  mi sono resa conto che era tutto molto diverso da quello che mi ero immaginata. Avevo bisogno che qualcuno mi aiutasse a capire “con quali occhi potevo guardare mio figlio”. Ciò che ho ricevuto dalla SCUOLA GENITORI è andato ben oltre le mie aspettative. Ho trovato gli strumenti per capire i reali bisogni di mio figlio e il perché di molti dei suoi comportamenti: grazie a ciò sono riuscita spesso ad evitare situazioni spiacevoli e frustranti per entrambi.

Mi chiamo Donatella, sono mamma di Elia (attualmente di due anni) e per mia scelta mi occupo di lui a tempo pieno.

Quando mio figlio ha iniziato a muovere i primi passi verso l’autonomia, afferrando oggetti, gattonando, poi camminando e parlando, mi sono resa conto che era tutto molto diverso da quello che mi ero immaginata.

Avendo ricevuto un’educazione molto rigida, in cui erano d’obbligo la compostezza e la subordinazione all’adulto, mi sentivo molto in difficoltà e avevo bisogno che qualcuno mi aiutasse a capire “con quali occhi potevo guardare mio figlio”. L’idea che fosse un “piccolo tiranno” da “raddrizzare” non mi piaceva affatto ma era davvero dura liberarsi dai preconcetti assorbiti durante l’infanzia.

Quasi provvidenzialmente ho letto un volantino della SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO che descriveva perfettamente la mia situazione di mamma in “lotta” quotidiana con il proprio figlio. Non ho esitato e mi sono immediatamente iscritta agli incontri e ciò che ho ricevuto è andato ben oltre le mie aspettative.

Per prima cosa la Scuola mi ha dato gli strumenti per capire i reali bisogni di mio figlio e il perché di molti dei suoi comportamenti: grazie a ciò sono riuscita spesso ad evitare situazioni spiacevoli e frustranti per entrambi.

Ad ogni lezione il rapporto con mio figlio migliorava, accresceva in me la fiducia in lui, nelle sue competenze e nelle mie come madre. Le lezioni inoltre mi hanno aiutato a non scordarmi di una cosa che sentivo profondamente nel mio cuore ma a cui prima non avevo dato la giusta importanza: il bambino è un “essere spirituale” e questo aspetto va rispettato e nutrito nel quotidiano. Il bambino non è un tiranno, in lui risiedono Amore, Giustizia, Rispetto, Empatia e altri tra i valori più elevati a livello embrionale: sono semi che hanno bisogno di cure e protezione per crescere, altrimenti rischiano di non attecchire. Ogni bambino ha un bagaglio del tutto personale di competenze, valori, doni, inizialmente inespressi, che sono perfetti così come sono. Non c’è bisogno di aggiungere nulla al bagaglio che il bambino porta con sè alla nascita, non sono necessarie correzioni bensì sono di vitale importanza le cure e la protezione affinché nulla che vada contro la natura del bambino possa estirpare questi semi desiderosi di germogliare.

Il bambino richiede Amore, contatto, rispetto dei suoi tempi, possibilità di esprimersi. Inoltre io credo sia di vitale importanza lo sguardo della madre o di chi si occupa di lui, uno sguardo che deve essere consapevole e fiducioso delle competenze e delle potenzialità del bambino.

Ecco che guardare con questi occhi i propri bambini rende preziosa la loro presenza (anche come risorsa per la nostra crescita personale) e allo stesso tempo nobilita e valorizza il ruolo del genitore.

È di così fondamentale importanza per le famiglie e per la società comprendere i veri bisogni dei bambini e le loro risorse che consiglierei questo corso non solo ai genitori ma a chiunque si trovi ad accudire un bambino

.Ora il mio percorso alla Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano  prosegue con il secondo livello e sono felice di poter apprendere sempre più in profondità strategie per coltivare un rapporto sereno con mio figlio ed in particolare di continuare un lungo lavoro su me stessa per essere una mamma fiduciosa e libera da preconcetti.

Donatella Tagliatti

Montessori, non un metodo ma uno stile di vita!

Da tempo sentivo il bisogno di trovare spunti per un’educazione non autoritaria. Così ho trovato il corso giusto, SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO, ho seguito le “lezioni” e preso spunti e appunti. Sono soddisfatto e molto contento del corso fatto perché mi ha fornito ragioni scientifiche (e non sentimentali) sull’importanza e la necessità di mettersi “nei panni” del bambino, non per permettergli tutto e viziarlo, ma per rispondere adeguatamente ai suoi bisogni di crescita.

Mi chiamo Mirko Ghiggeri,

sono un papà a tempo pieno, cieco parziale, di 2 bimbi, Antonio di 3 anni e Simone di 1.

Da tempo sentivo il bisogno di trovare spunti per un’educazione non autoritaria, come quella che avevo ricevuto, che mettesse al centro i bisogni dei miei figli, affinchè si sentissero costantemente ascoltati, supportati (non sopportati!) e intelligentemente guidati.

Leggendo qualche libro e alcuni articoli con mia moglie abbiamo intuito che lo STILE MONTESSORI – non chiamatelo METODO! – poteva avvicinarsi, o meglio, soddisfare appieno le nostre esigenze: così ho trovato il corso giusto, “SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO”, ho seguito le “lezioni” e preso spunti e appunti.

Riassumo in poche parole le competenze che il corso mi ha permesso di acquisire attraverso questa consapevolezza che si è radicata dentro di me: ”Presta attenzione a discernere con esattezza quali sono gli atteggiamenti che ti puoi aspettare da un bimbo, a cui non pensavi, da quelli che invece pretendevi di aspettarti e invece non sono ancora richiedibili”.

Tra i tanti aspetti della mia vita di relazione con i miei figli che l’approccio montessoriano è stato in grado di modificare e migliorare ce ne sono due in particolare che ho piacere di condividere:

  •  Credevo che per un bambino di un anno che è appena riuscito a mettersi in piedi, dondolante e insicuro, fosse prematuro nonché dannoso cercare di sollevare e trasportare oggetti ingombranti e pesanti. Grazie a questo corso ho scoperto che esiste una fase che Maria Montessori chiama “di massimo sforzo”, durante la quale il bambino sente la necessità di mettere alla prova la sua forza fisica, spostando oggetti pesanti. Nel caso di mio figlio si trattava di un sacco di patate di circa 2 Kg! Ho capito che continuare a intervenire invece che incoraggiare avrebbe significato per il mio bambino “tarpargli le ali”. Se non siamo noi per primi a riporre fiducia nei nostri figli perché dovrebbero averne loro in se stessi?
  • Credevo che parlare descrivendo ciò che si fa fosse superfluo per un bambino, invece ho scoperto che nei primi anni di vita le sue connessioni neurali sono in crescita vertiginosa ogni giorno e che avere la possibilità di essere immerso in un “bagno di parole” – dalla descrizione del cibo che mangiamo alla narrazione di gesti quotidiani come la pulizia, il fare la spesa, ecc – rappresenta un’esperienza importante per lo sviluppo del linguaggio nel bambino.
  • Un’altra consapevolezza maturata durante il percorso riguarda il “tempo” dei bambini. Un tempo dilatato, rarefatto. Un tempo di cui, da adulto, ho ben chiaro il senso, il significato. Ma per un bambino non funziona nello stesso modo. Questo mi ha aiutato a comprendere, per esempio, che non posso pretendere che mio figlio rimanga seduto a tavola per tutto il tempo che mi aspetto. Devo fare lo sforzo di capire il suo livello di sviluppo e le sue reali capacità in “quel” particolare momento.

La consapevolezza che i bambini “funzionano” diversamente da noi adulti ha trasformato profondamente la relazione con i miei figli. E’ stato come apprendere una nuova lingua: il bambinese!

Sono soddisfatto e molto contento del corso fatto perché mi ha fornito ragioni scientifiche (e non sentimentali) sull’importanza e la necessità di mettersi “nei panni” del bambino, non per permettergli tutto e viziarlo, ma per rispondere adeguatamente ai suoi bisogni di crescita.

Tutto questo si è rivelato un’opportunità di crescita importante anche per me!

Montessori, non un metodo ma uno stile di vita!

Mirko Ghiggeri

Mi è cambiata la vita!

Tante cose sono ‘andate bene’ per puro caso, nella relazione con i miei figli. Ma ignorando completamente i bisogni del bambino e le tappe del suo sviluppo mi rendo conto ora di non essere stata per loro così utile come avrei potuto essere. Quello che è cambiato frequentando la SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO è  la CONSAPEVOLEZZA che il bambino va rispettato, va capito, va ascoltato, a volte anche assecondato, non solo e sempre rimproverato, corretto, bloccato, obbligato. Non perché sono piccoli devo sottovalutare i loro bisogni, i loro desideri, le loro inclinazioni.  Funziona!

I quattro incontri a cui ho partecipato sono bastati a cambiarmi la vita. Peccato non aver conosciuto Montessori prima della nascita dei bambini!

I miei bambini hanno già 6 anni.

Tante cose sono ‘andate bene’ per puro caso, grazie al mio carattere poco apprensivo che gli ha sempre permesso di sperimentare molto, grazie al vivere in campagna a contatto con la natura che ci ha regalato infinite occasioni, grazie al buon senso che ha fatto sì di offrire un ambiente il più possibile adatto a loro. Ma ignorando completamente i bisogni del bambino e le tappe del suo sviluppo mi rendo conto ora di non essere stata per loro così utile come avrei potuto essere.

In questi mesi mi è capitato di dire più di una volta che questi contenuti dovrebbero rientrare nei corsi preparto, magari sarebbero più illuminanti di tanti altri.

Almeno per me lo sarebbero stati.

A 6 anni i bambini hanno già delle impostazioni.

Forse in questo sta la mia difficoltà nella routine quotidiana, nello scardinare cattive abitudini. Per fare un esempio mi viene in mente il concetto del fare da solo: troppe volte ho allacciato le scarpe a Luca (per fare in fretta) perché ora lui mi chieda ‘mamma mi aiuti a fare da solo?’.  Luca a 6 anni non ha più nessuna voglia di imparare ad allacciarsi le scarpe. Silvia ha imparato con grande soddisfazione quando di anni ne aveva 4… e ricordo benissimo la voglia che aveva di imparare.

Troppe volte ho ceduto alla tentazione di fare io per loro, di facilitarli, ed ora mi ritrovo con bimbi che hanno parecchie cattive abitudini.

Quello che è cambiato frequentando la SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO è il punto di vista nei confronti dei bambini. Ho capito che noi adulti non abbiamo nulla da insegnare loro ma che dobbiamo solo PARTECIPARE alla loro crescita con atteggiamento di servizio. Nostro compito è quello di ACCOMPAGNARLI. Sarebbe stato importante avere questa attenzione prima dei 6 anni, ma anche a questa età ricordarci che i bambini meritano il massimo rispetto è utile.

Quello che è cambiato per sempre è la CONSAPEVOLEZZA che il bambino va rispettato, va capito, va ascoltato, a volte anche assecondato, non solo e sempre rimproverato, corretto, bloccato, obbligato. Non perché sono piccoli devo sottovalutare i loro bisogni, i loro desideri, le loro inclinazioni. Se Luca non vuole partecipare alle feste di compleanno dei suoi compagni perché si sente a disagio, perché in mezzo a tanti bambini si disorienta…pazienza, non è così importante perché io lo obblighi.

Non si va.

Immagino che un giorno mi chiederà lui di andare.

Quando tornano da scuola e hanno voglia di raccontarmi ora cerco di dare loro la massima attenzione. Mi siedo e li ascolto mentre prima magari li ascoltavo mentre facevo dell’altro, cosa che forse non mi sarei permessa di fare con un adulto che mi dice “ti devo parlare”.

Non perché sono piccoli li possiamo mettere ad un livello inferiore.

Quando Silvia scoppia di rabbia, urlando come un’indemoniata, ora cerco di non perdere anche io il controllo, non la chiudo fuori dalla porta, non le tappo la bocca con la forza, ora cerco di capire qual è il grido di aiuto che ci sta dietro.  La stringo la coccolo e quando si è calmata le parlo:“…immagino come ti senti…”Funziona!

Quando stanno guardando un programma in TV non mi permetto di spegnere sul più bello solo ‘perché io sono l’adulto e si fa come dico io’. Forse non lo facevo nemmeno prima, ma ora mi sembrerebbe gravissimo.

Ora non mi permetto di dire ‘ragazzi riordinate la vostra camera’ se io ho la cucina in disordine. Di solito dico: ‘ragazzi tutti al lavoro: io riordino la cucina, Silvia la camera, Luca i giochi…’.

Sento molto più forte la responsabilità del buon esempio.

Ancora grazie di tutto.

Eliana Raffaelli

Le difficoltà come momenti di crescita naturali nel bambino

Ci siamo resi conto che le nostre strategie non riuscivano a risolvere problematiche o atteggiamenti che si manifestavano in Sofia, la nostra bambina. Grazie ai suggerimenti di Daniela abbiamo acquisito consapevolezza nell’accompagnare Sofia nelle sue diverse fasi di crescita, ponendoci a sostegno del suo desiderio di autonomia, ascoltandola e scoprendo come sia possibile instaurare con una bambina di 4 anni un dialogo sorprendentemente intenso.

Il motivo per cui io e Luca ci siamo rivolti al servizio di consulenza pedagogica proposto da Daniela è che ci siamo resi conto che le nostre strategie non riuscivano a risolvere problematiche o atteggiamenti che si manifestavano in Sofia, la nostra bambina, con insofferenza, nervosismo e rabbia.

Ci siamo messi in discussione.

Il confronto con Daniela è servito a focalizzare le situazioni, comprendere in modo chiaro i processi di crescita di Sofia e imparare ad accogliere ciò che stava accadendo in lei.

A volte quelli che noi genitori riteniamo situazioni problematiche sono momenti di crescita naturali nel bambino.

Grazie ai suggerimenti di Daniela abbiamo acquisito consapevolezza nell’accompagnare Sofia nelle sue diverse fasi di crescita, ponendoci a sostegno del suo desiderio di autonomia, ascoltandola e scoprendo come sia possibile instaurare con una bambina di 4 anni un dialogo sorprendentemente intenso.

Abbiamo tanto da imparare da lei.

Elena Martinello

Confronto e conforto

Quando ho avuto la prima figlia, non sapevo nulla, ero di quella generazione che non ha mai avuto un rapporto con bambini piccoli, precedentemente alla gravidanza. Né io né il mio compagno, avevamo esperienze pregresse, Così abbiamo cominciato a porci delle domande, ci siamo chiesti quale poteva essere la nostra scelta di educazione, di approccio alla nostra bambina.  Abbiamo deciso, perciò, di partecipare alla “Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano”, per affrontare determinati passaggi che ci mettevano in crisi. Il mio consiglio è di fare il corso di “SCUOLA GENITORI” per il confronto e il conforto che si riceve grazie al contatto con esperienze simili alle proprie. Credo sia un’opportunità per mettersi in gioco e capire come rapportarsi con questo essere strano che arriva nella tua vita.

Inizialmente, quando ho avuto la prima figlia, non sapevo nulla, ero di quella generazione che non ha mai avuto un rapporto con bambini piccoli, precedentemente alla gravidanza. Quindi bisognava un po’ reinventarsi o inventarsi qualcosa perché, né io né il mio compagno, avevamo esperienze pregresse, nemmeno studi in temi pedagogici.

Sentivamo il desiderio di un contatto forte con nostra figlia, capivamo anche che tante cose che avevamo sentito dire, le classiche frasi che si dicono sui bambini, non è che si adattassero proprio perfettamente a quello che volevamo noi come rapporto con la nostra bambina. Quello che si dice normalmente “tutti i bambini piangono, tutti i bambini fanno così, tutti i bambini non mangiano… tutti i bambini”…insomma..perché tutti i bambini?”.

Così abbiamo cominciato a porci delle domande, ci siamo chiesti quale poteva essere la nostra scelta di educazione, di approccio alla nostra bambina. Conoscevamo il metodo Montessori solo in linea generale e abbiamo voluto approfondirlo.

Avevamo capito che si trattava di un metodo che mette il bambino al centro.

Nel frattempo sono venuta ad abitare a Trento, dove a distanza di 3 anni, abbiamo avuto un’altra bimba e quando la maggiore ha iniziato a frequentare una scuola dell’infanzia che si ispirava alla pedagogia montessoriana abbiamo sentito il nostro bisogno di formazione come genitori. Insomma con una bambina più piccola, una grande, gli impegni, il lavoro… a volte ti ritrovi ad avere poco tempo da passare con i bambini…è necessario sapere come affrontare queste situazioni.

Così abbiamo deciso di partecipare alla “Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano”, per affrontare determinati passaggi che ci mettevano in crisi e anche per mantenere una continuità con l’educazione scolastica che riceveva la nostra bambina, e di cui siamo rimasti molto contenti.

E’ un corso in cui sei genitore, ma ritorni anche figlio; ti mette in discussione in maniera molto profonda in relazione alle tue problematiche. Ho constatato quanto è servito a me, ma mi pare anche ad altri, questo mettersi in discussione in prima persona, ripensarsi figlia per non ripetere degli errori fatti dai miei genitori.

E’ stata un’esperienza di confronto e scambio con altri genitori. Inoltre, è stato interessante approfondire il rapporto tra  gli scritti di Montessori e le scoperte neuroscientifiche attuali che confermano come un determinato approccio è positivo per il bambino, una persona da osservare e da considerare altro da noi… perché tendenzialmente sui bambini ricadono tutta una serie di nostre aspettative, ansie, paure volontà.. invece il tentativo di vederli proprio come una persona con molto rispetto per quello che fanno è un’altra cosa positiva, secondo me, che ha lasciato la conoscenza, l’ avvicinarsi da parte nostra al metodo Montessori.

E poi gli incontri scanditi mensilmente mi davano l’opportunità di tornare a casa e capire, vedere come poter portare avanti alcune strategie che andavano sempre meglio, dalla gestione di conflitti alla disciplina.

Per esempio, in quel periodo ci confrontavamo con   dei comportamenti oppositivi da parte della figlia maggiore e il corso  ci ha permesso di saperli affrontare e risolvere, di capire la situazione anche da un punto di vista neurologico, perchè e come si verificano queste manifestazioni in un bambino al di sotto dei 6 anni. Mi sono accorta che con il passare del tempo la situazione migliorava. Allora sono andata da Daniela dicendole: “Sai, va meglio, è cresciuta!” Mi sono resa conto che stavo mettendo in pratica degli apprendimenti; è bello vedere come ora le mie figlie sanno gestire autonomamente alcune situazioni problematiche senza l’intervento esterno e questo è avvenuto perché ho imparato a non intervenire.

Il mio consiglio è di fare il corso di “SCUOLA GENITORI” per il confronto e il conforto che si riceve grazie al contatto con esperienze simili alle proprie. Con la poca dimestichezza che abbiamo in questa nostra società nei confronti del bambino e le reti familiari ormai sempre più ridotte…credo sia un’opportunità per mettersi in gioco e capire come rapportarsi con questo essere strano che arriva nella tua vita. Lo consiglio molto il corso, vi ho trovato una serietà scientifica in grado di sostenere i genitori nella quotidianità con i bambini.

Beatrice Barzaghi

L’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare!

Ho conosciuto l’approccio Montessori prima di avere il mio primo figlio, ma leggevo i suoi libri solo per il sapere. Daniela ha poi proposto la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano e io con altre mamme abbiamo partecipato a tre edizioni. Grazie a questa SCUOLA piano piano ci si trasforma, si cambia. E’ una soddisfazione personale. Vado a scuola per imparare delle cose e vedo i risultati. In questi corsi c’è la condivisione, ci si sente capiti perché si trova uno scoglio al quale aggrapparsi, si ha la percezione di non essere soli. Questa Scuola è l’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare! Per poter ripetere!

Ho conosciuto l’approccio Montessori prima di avere il mio primo figlio, ma leggevo i suoi libri solo per il sapere. Daniela ha poi proposto un breve corso a Rovereto dove faceva conoscere lo stile di vita montessoriano e l’anno dopo è stata fondata a Trento la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano e io con altre mamme abbiamo partecipato a tre edizioni; farò anche la quarta!

Questa Scuola Genitori più che a leggere e studiare cosa Montessori dice, ti aiuta a far penetrare dentro nell’anima questo approccio, a metterti in gioco. Si tratta proprio di una modalità diversa di approcciarsi al bambino, è un lavoro che bisogna fare dentro, per guardare con occhi diversi i figli e chiedersi: “Sto educando nel modo giusto?”.

E il lavoro è lento, come una creta che viene modellata un po’ alla volta. Non è che fai subito il capolavoro, a volte va bene, altre volte meno. Piano piano ci si trasforma, si cambia. E’ una soddisfazione personale. Vado a scuola per imparare delle cose e vedo i risultati.

Questo corso per genitori è utile per acquisire delle competenze e dei valori e metterli nell’anima.

Certo è un percorso faticoso perché non tutti hanno avuto un’infanzia stupenda; non è facile mettersi in gioco perché vuol dire toccare dei punti delicati di sè che possono far male. Però credo che se vogliamo creare un mondo dove le persone stanno bene insieme bisogna investire sull’educazione. E’ l’unica via. La Montessori lo diceva:“I bambini sono maestri”.

In questi corsi c’è la condivisione, emergono anche personali, a volte scatta la lacrima…a me di sicuro..io sono molto emotiva… non ho vergogna di dire come sto dentro.

Ci si sente capiti perché si trova uno scoglio al quale aggrapparsi, si ha la percezione di non essere soli. Il fatto di condividere le difficoltà fa capire che bene o male è un po’ per tutti uguale..i bambini sia dell’epoca “montessoriana” sia di oggi hanno gli stessi bisogni. Poter condividere con altri genitori le fatiche quotidiane è davvero importante, perché i figli riescono a metterti veramente alla prova.

Educare attraverso la relazione è uno stile di vita vantaggioso per venirsi incontro.

Ritengo molto importante riflettere su ciò che noi trasmettiamo a loro, che tipo di valori educativi trasmettiamo. I nostri figli imparano ciò che facciamo, imparano tutto ciò che noi gli trasmettiamo anche senza volerlo. Non è possibile essere “genitori perfetti”. I vari corsi di Scuola Genitori non ti fanno diventare perfetta, ma ti aiutano sempre più a scavare dentro di te.

Questa Scuola è l’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare! Per poter ripetere!

Marta Giuliani

Fare pace con i figli che siamo e che abbiamo da crescere

Ho sempre desiderato avere e crescere figli, ma subito dopo la nascita della mia primogenita mi sono accorta che le cose non erano così semplici – come cambiare un pannolino- perciò avevo bisogno di strumenti in più. Frequentare le lezioni della SCUOLA GENITORI mi ha gradualmente convinta della validità di un insegnamento, quello di Daniela, ispirato al pensiero di Maria Montessori.
Ho appreso strategie utili e pratiche per rispondere ai bisogni delle mie bambine.
E ho imparato ad analizzare i miei automatismi, le reazioni di rabbia, di impazienza, di delusione, di stanchezza, e a capire che è possibile cambiare, giorno per giorno, grazie all’esercizio, alla ripetizione di gesti di sensibilità e dolcezza che promuovono noi e i nostri figli. Questi valori meritano di essere fatti conoscere, di essere divulgati a tutti con metodo e passione.

Mi chiamo Chiara, ricercatrice in filosofia, mamma di due bimbe, rispettivamente di tre e un anno.

Ho sempre desiderato avere e crescere figli, questo non per ragioni culturali o sociali, ma perché lo sentivo dentro di me.

E, tuttavia, l’esperienza di trovarsi davanti ai “piccoli” ci obbliga a passare da un piano ideale a un piano reale, dal piano dell’immaginazione e del pensiero a quello del fare, dove le nostre azioni condizionano le vite che abbiamo davanti.

Subito dopo la nascita della mia primogenita sono stata assorbita dalla routine dell’accudimento dei suoi bisogni fisiologici, quelli a cui ero stata preparata soprattutto nei corsi pre-parto e dalle ostetriche della maternità.

La mia piccola intanto cresceva, cominciava a frequentare il nido e mi accorgevo che le cose non erano così semplici come cambiare un pannolino, che vi era un mondo complesso che si andava formando e che avevo bisogno di strumenti in più.

Nonostante questa prima consapevolezza, alla SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO sono arrivata un po’ per caso, senza preparazione né particolari aspettative.

È la frequentazione delle lezioni che mi ha gradualmente convinta della validità di un insegnamento, quello di Daniela, ispirato al pensiero di Maria Montessori e costruito come un percorso a tappe.

All’inizio, nel primo livello della SCUOLA GENITORI, la mia attenzione si è concentrata sulla comprensione delle mie figlie (Chi è il bambino? Come è fatto? Quali sono i suoi bisogni?) e sull’apprendimento di strategie utili, anche molto pratiche, a rispondere a questi bisogni.

Successivamente, nel secondo livello del corso, sono stata portata a riflettere su quali limiti sia giusto porre nell’educazione, a chiedermi quali contenuti desidero trasmettere alle mie figlie e come posso farlo nella maniera più efficace.

Nell’ultima tappa del percorso ideato da Daniela, nel terzo livello, mi sono trovata, con mia sorpresa, ad indagare su un piano molto diverso: non ero più soltanto coinvolta come madre, ma come persona, che è stata, e resta, figlia e le cui modalità sono influenzate, spesso inconsapevolmente, da schemi già vissuti. In un gruppo molto ristretto di mamme, che ha permesso uno scambio sincero e profondo di esperienze, ci siamo trovate a guardarci dall’esterno, ad analizzare i nostri automatismi, le reazioni di rabbia, di impazienza, di delusione, di stanchezza, e a capire che è possibile cambiare, giorno per giorno, grazie all’esercizio, alla ripetizione di gesti di sensibilità e dolcezza che promuovono noi e i nostri figli.

Ho riscoperto che per tutto questo è necessario qualcosa che avevo sempre cercato di coltivare in altre forme (e perlopiù in modo inconsapevole) nella mia vita: la calma, non intesa come una tranquillità passeggera, ma come un sentire riflessivo che sa vivere lentamente nel presente, che ci riempie i polmoni e ci fa respirare profondamente, di nuovo in pace con i figli che siamo e che abbiamo da crescere.

Grazie Daniela per avermi fatto da guida: questi valori meritano di essere fatti conoscere, di essere divulgati a tutti con metodo e passione.

 

Chiara Pasqualin

Cosa dicono i genitori del mio metodo

Consulenza e formazione per genitori secondo il metodo Montessori.

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