Testimonianze
Leggi le esperienze dei genitori che hanno trasformato le loro famiglie grazie all’approccio Montessoriano
Mi è cambiata la vita!
Tante cose sono ‘andate bene’ per puro caso, nella relazione con i miei figli. Ma ignorando completamente i bisogni del bambino e le tappe del suo sviluppo mi rendo conto ora di non essere stata per loro così utile come avrei potuto essere. Quello che è cambiato frequentando la SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO è la CONSAPEVOLEZZA che il bambino va rispettato, va capito, va ascoltato, a volte anche assecondato, non solo e sempre rimproverato, corretto, bloccato, obbligato. Non perché sono piccoli devo sottovalutare i loro bisogni, i loro desideri, le loro inclinazioni. Funziona!
I quattro incontri a cui ho partecipato sono bastati a cambiarmi la vita. Peccato non aver conosciuto Montessori prima della nascita dei bambini!
I miei bambini hanno già 6 anni.
Tante cose sono ‘andate bene’ per puro caso, grazie al mio carattere poco apprensivo che gli ha sempre permesso di sperimentare molto, grazie al vivere in campagna a contatto con la natura che ci ha regalato infinite occasioni, grazie al buon senso che ha fatto sì di offrire un ambiente il più possibile adatto a loro. Ma ignorando completamente i bisogni del bambino e le tappe del suo sviluppo mi rendo conto ora di non essere stata per loro così utile come avrei potuto essere.
In questi mesi mi è capitato di dire più di una volta che questi contenuti dovrebbero rientrare nei corsi preparto, magari sarebbero più illuminanti di tanti altri.
Almeno per me lo sarebbero stati.
A 6 anni i bambini hanno già delle impostazioni.
Forse in questo sta la mia difficoltà nella routine quotidiana, nello scardinare cattive abitudini. Per fare un esempio mi viene in mente il concetto del fare da solo: troppe volte ho allacciato le scarpe a Luca (per fare in fretta) perché ora lui mi chieda ‘mamma mi aiuti a fare da solo?’. Luca a 6 anni non ha più nessuna voglia di imparare ad allacciarsi le scarpe. Silvia ha imparato con grande soddisfazione quando di anni ne aveva 4… e ricordo benissimo la voglia che aveva di imparare.
Troppe volte ho ceduto alla tentazione di fare io per loro, di facilitarli, ed ora mi ritrovo con bimbi che hanno parecchie cattive abitudini.
Quello che è cambiato frequentando la SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO è il punto di vista nei confronti dei bambini. Ho capito che noi adulti non abbiamo nulla da insegnare loro ma che dobbiamo solo PARTECIPARE alla loro crescita con atteggiamento di servizio. Nostro compito è quello di ACCOMPAGNARLI. Sarebbe stato importante avere questa attenzione prima dei 6 anni, ma anche a questa età ricordarci che i bambini meritano il massimo rispetto è utile.
Quello che è cambiato per sempre è la CONSAPEVOLEZZA che il bambino va rispettato, va capito, va ascoltato, a volte anche assecondato, non solo e sempre rimproverato, corretto, bloccato, obbligato. Non perché sono piccoli devo sottovalutare i loro bisogni, i loro desideri, le loro inclinazioni. Se Luca non vuole partecipare alle feste di compleanno dei suoi compagni perché si sente a disagio, perché in mezzo a tanti bambini si disorienta…pazienza, non è così importante perché io lo obblighi.
Non si va.
Immagino che un giorno mi chiederà lui di andare.
Quando tornano da scuola e hanno voglia di raccontarmi ora cerco di dare loro la massima attenzione. Mi siedo e li ascolto mentre prima magari li ascoltavo mentre facevo dell’altro, cosa che forse non mi sarei permessa di fare con un adulto che mi dice “ti devo parlare”.
Non perché sono piccoli li possiamo mettere ad un livello inferiore.
Quando Silvia scoppia di rabbia, urlando come un’indemoniata, ora cerco di non perdere anche io il controllo, non la chiudo fuori dalla porta, non le tappo la bocca con la forza, ora cerco di capire qual è il grido di aiuto che ci sta dietro. La stringo la coccolo e quando si è calmata le parlo:“…immagino come ti senti…”. Funziona!
Quando stanno guardando un programma in TV non mi permetto di spegnere sul più bello solo ‘perché io sono l’adulto e si fa come dico io’. Forse non lo facevo nemmeno prima, ma ora mi sembrerebbe gravissimo.
Ora non mi permetto di dire ‘ragazzi riordinate la vostra camera’ se io ho la cucina in disordine. Di solito dico: ‘ragazzi tutti al lavoro: io riordino la cucina, Silvia la camera, Luca i giochi…’.
Sento molto più forte la responsabilità del buon esempio.
Ancora grazie di tutto.
Le difficoltà come momenti di crescita naturali nel bambino
Ci siamo resi conto che le nostre strategie non riuscivano a risolvere problematiche o atteggiamenti che si manifestavano in Sofia, la nostra bambina. Grazie ai suggerimenti di Daniela abbiamo acquisito consapevolezza nell’accompagnare Sofia nelle sue diverse fasi di crescita, ponendoci a sostegno del suo desiderio di autonomia, ascoltandola e scoprendo come sia possibile instaurare con una bambina di 4 anni un dialogo sorprendentemente intenso.
Il motivo per cui io e Luca ci siamo rivolti al servizio di consulenza pedagogica proposto da Daniela è che ci siamo resi conto che le nostre strategie non riuscivano a risolvere problematiche o atteggiamenti che si manifestavano in Sofia, la nostra bambina, con insofferenza, nervosismo e rabbia.
Ci siamo messi in discussione.
Il confronto con Daniela è servito a focalizzare le situazioni, comprendere in modo chiaro i processi di crescita di Sofia e imparare ad accogliere ciò che stava accadendo in lei.
A volte quelli che noi genitori riteniamo situazioni problematiche sono momenti di crescita naturali nel bambino.
Grazie ai suggerimenti di Daniela abbiamo acquisito consapevolezza nell’accompagnare Sofia nelle sue diverse fasi di crescita, ponendoci a sostegno del suo desiderio di autonomia, ascoltandola e scoprendo come sia possibile instaurare con una bambina di 4 anni un dialogo sorprendentemente intenso.
Abbiamo tanto da imparare da lei.
Confronto e conforto
Quando ho avuto la prima figlia, non sapevo nulla, ero di quella generazione che non ha mai avuto un rapporto con bambini piccoli, precedentemente alla gravidanza. Né io né il mio compagno, avevamo esperienze pregresse, Così abbiamo cominciato a porci delle domande, ci siamo chiesti quale poteva essere la nostra scelta di educazione, di approccio alla nostra bambina. Abbiamo deciso, perciò, di partecipare alla “Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano”, per affrontare determinati passaggi che ci mettevano in crisi. Il mio consiglio è di fare il corso di “SCUOLA GENITORI” per il confronto e il conforto che si riceve grazie al contatto con esperienze simili alle proprie. Credo sia un’opportunità per mettersi in gioco e capire come rapportarsi con questo essere strano che arriva nella tua vita.
Inizialmente, quando ho avuto la prima figlia, non sapevo nulla, ero di quella generazione che non ha mai avuto un rapporto con bambini piccoli, precedentemente alla gravidanza. Quindi bisognava un po’ reinventarsi o inventarsi qualcosa perché, né io né il mio compagno, avevamo esperienze pregresse, nemmeno studi in temi pedagogici.
Sentivamo il desiderio di un contatto forte con nostra figlia, capivamo anche che tante cose che avevamo sentito dire, le classiche frasi che si dicono sui bambini, non è che si adattassero proprio perfettamente a quello che volevamo noi come rapporto con la nostra bambina. Quello che si dice normalmente “tutti i bambini piangono, tutti i bambini fanno così, tutti i bambini non mangiano… tutti i bambini”…insomma..perché tutti i bambini?”.
Così abbiamo cominciato a porci delle domande, ci siamo chiesti quale poteva essere la nostra scelta di educazione, di approccio alla nostra bambina. Conoscevamo il metodo Montessori solo in linea generale e abbiamo voluto approfondirlo.
Avevamo capito che si trattava di un metodo che mette il bambino al centro.
Nel frattempo sono venuta ad abitare a Trento, dove a distanza di 3 anni, abbiamo avuto un’altra bimba e quando la maggiore ha iniziato a frequentare una scuola dell’infanzia che si ispirava alla pedagogia montessoriana abbiamo sentito il nostro bisogno di formazione come genitori. Insomma con una bambina più piccola, una grande, gli impegni, il lavoro… a volte ti ritrovi ad avere poco tempo da passare con i bambini…è necessario sapere come affrontare queste situazioni.
Così abbiamo deciso di partecipare alla “Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano”, per affrontare determinati passaggi che ci mettevano in crisi e anche per mantenere una continuità con l’educazione scolastica che riceveva la nostra bambina, e di cui siamo rimasti molto contenti.
E’ un corso in cui sei genitore, ma ritorni anche figlio; ti mette in discussione in maniera molto profonda in relazione alle tue problematiche. Ho constatato quanto è servito a me, ma mi pare anche ad altri, questo mettersi in discussione in prima persona, ripensarsi figlia per non ripetere degli errori fatti dai miei genitori.
E’ stata un’esperienza di confronto e scambio con altri genitori. Inoltre, è stato interessante approfondire il rapporto tra gli scritti di Montessori e le scoperte neuroscientifiche attuali che confermano come un determinato approccio è positivo per il bambino, una persona da osservare e da considerare altro da noi… perché tendenzialmente sui bambini ricadono tutta una serie di nostre aspettative, ansie, paure volontà.. invece il tentativo di vederli proprio come una persona con molto rispetto per quello che fanno è un’altra cosa positiva, secondo me, che ha lasciato la conoscenza, l’ avvicinarsi da parte nostra al metodo Montessori.
E poi gli incontri scanditi mensilmente mi davano l’opportunità di tornare a casa e capire, vedere come poter portare avanti alcune strategie che andavano sempre meglio, dalla gestione di conflitti alla disciplina.
Per esempio, in quel periodo ci confrontavamo con dei comportamenti oppositivi da parte della figlia maggiore e il corso ci ha permesso di saperli affrontare e risolvere, di capire la situazione anche da un punto di vista neurologico, perchè e come si verificano queste manifestazioni in un bambino al di sotto dei 6 anni. Mi sono accorta che con il passare del tempo la situazione migliorava. Allora sono andata da Daniela dicendole: “Sai, va meglio, è cresciuta!” Mi sono resa conto che stavo mettendo in pratica degli apprendimenti; è bello vedere come ora le mie figlie sanno gestire autonomamente alcune situazioni problematiche senza l’intervento esterno e questo è avvenuto perché ho imparato a non intervenire.
Il mio consiglio è di fare il corso di “SCUOLA GENITORI” per il confronto e il conforto che si riceve grazie al contatto con esperienze simili alle proprie. Con la poca dimestichezza che abbiamo in questa nostra società nei confronti del bambino e le reti familiari ormai sempre più ridotte…credo sia un’opportunità per mettersi in gioco e capire come rapportarsi con questo essere strano che arriva nella tua vita. Lo consiglio molto il corso, vi ho trovato una serietà scientifica in grado di sostenere i genitori nella quotidianità con i bambini.
L’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare!
Ho conosciuto l’approccio Montessori prima di avere il mio primo figlio, ma leggevo i suoi libri solo per il sapere. Daniela ha poi proposto la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano e io con altre mamme abbiamo partecipato a tre edizioni. Grazie a questa SCUOLA piano piano ci si trasforma, si cambia. E’ una soddisfazione personale. Vado a scuola per imparare delle cose e vedo i risultati. In questi corsi c’è la condivisione, ci si sente capiti perché si trova uno scoglio al quale aggrapparsi, si ha la percezione di non essere soli. Questa Scuola è l’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare! Per poter ripetere!
Ho conosciuto l’approccio Montessori prima di avere il mio primo figlio, ma leggevo i suoi libri solo per il sapere. Daniela ha poi proposto un breve corso a Rovereto dove faceva conoscere lo stile di vita montessoriano e l’anno dopo è stata fondata a Trento la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano e io con altre mamme abbiamo partecipato a tre edizioni; farò anche la quarta!
Questa Scuola Genitori più che a leggere e studiare cosa Montessori dice, ti aiuta a far penetrare dentro nell’anima questo approccio, a metterti in gioco. Si tratta proprio di una modalità diversa di approcciarsi al bambino, è un lavoro che bisogna fare dentro, per guardare con occhi diversi i figli e chiedersi: “Sto educando nel modo giusto?”.
E il lavoro è lento, come una creta che viene modellata un po’ alla volta. Non è che fai subito il capolavoro, a volte va bene, altre volte meno. Piano piano ci si trasforma, si cambia. E’ una soddisfazione personale. Vado a scuola per imparare delle cose e vedo i risultati.
Questo corso per genitori è utile per acquisire delle competenze e dei valori e metterli nell’anima.
Certo è un percorso faticoso perché non tutti hanno avuto un’infanzia stupenda; non è facile mettersi in gioco perché vuol dire toccare dei punti delicati di sè che possono far male. Però credo che se vogliamo creare un mondo dove le persone stanno bene insieme bisogna investire sull’educazione. E’ l’unica via. La Montessori lo diceva:“I bambini sono maestri”.
In questi corsi c’è la condivisione, emergono anche personali, a volte scatta la lacrima…a me di sicuro..io sono molto emotiva… non ho vergogna di dire come sto dentro.
Ci si sente capiti perché si trova uno scoglio al quale aggrapparsi, si ha la percezione di non essere soli. Il fatto di condividere le difficoltà fa capire che bene o male è un po’ per tutti uguale..i bambini sia dell’epoca “montessoriana” sia di oggi hanno gli stessi bisogni. Poter condividere con altri genitori le fatiche quotidiane è davvero importante, perché i figli riescono a metterti veramente alla prova.
Educare attraverso la relazione è uno stile di vita vantaggioso per venirsi incontro.
Ritengo molto importante riflettere su ciò che noi trasmettiamo a loro, che tipo di valori educativi trasmettiamo. I nostri figli imparano ciò che facciamo, imparano tutto ciò che noi gli trasmettiamo anche senza volerlo. Non è possibile essere “genitori perfetti”. I vari corsi di Scuola Genitori non ti fanno diventare perfetta, ma ti aiutano sempre più a scavare dentro di te.
Questa Scuola è l’unica scuola a cui sarebbe bello farsi bocciare! Per poter ripetere!
Fare pace con i figli che siamo e che abbiamo da crescere
Ho sempre desiderato avere e crescere figli, ma subito dopo la nascita della mia primogenita mi sono accorta che le cose non erano così semplici – come cambiare un pannolino- perciò avevo bisogno di strumenti in più. Frequentare le lezioni della SCUOLA GENITORI mi ha gradualmente convinta della validità di un insegnamento, quello di Daniela, ispirato al pensiero di Maria Montessori.
Ho appreso strategie utili e pratiche per rispondere ai bisogni delle mie bambine.
E ho imparato ad analizzare i miei automatismi, le reazioni di rabbia, di impazienza, di delusione, di stanchezza, e a capire che è possibile cambiare, giorno per giorno, grazie all’esercizio, alla ripetizione di gesti di sensibilità e dolcezza che promuovono noi e i nostri figli. Questi valori meritano di essere fatti conoscere, di essere divulgati a tutti con metodo e passione.
Mi chiamo Chiara, ricercatrice in filosofia, mamma di due bimbe, rispettivamente di tre e un anno.
Ho sempre desiderato avere e crescere figli, questo non per ragioni culturali o sociali, ma perché lo sentivo dentro di me.
E, tuttavia, l’esperienza di trovarsi davanti ai “piccoli” ci obbliga a passare da un piano ideale a un piano reale, dal piano dell’immaginazione e del pensiero a quello del fare, dove le nostre azioni condizionano le vite che abbiamo davanti.
Subito dopo la nascita della mia primogenita sono stata assorbita dalla routine dell’accudimento dei suoi bisogni fisiologici, quelli a cui ero stata preparata soprattutto nei corsi pre-parto e dalle ostetriche della maternità.
La mia piccola intanto cresceva, cominciava a frequentare il nido e mi accorgevo che le cose non erano così semplici come cambiare un pannolino, che vi era un mondo complesso che si andava formando e che avevo bisogno di strumenti in più.
Nonostante questa prima consapevolezza, alla SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO sono arrivata un po’ per caso, senza preparazione né particolari aspettative.
È la frequentazione delle lezioni che mi ha gradualmente convinta della validità di un insegnamento, quello di Daniela, ispirato al pensiero di Maria Montessori e costruito come un percorso a tappe.
All’inizio, nel primo livello della SCUOLA GENITORI, la mia attenzione si è concentrata sulla comprensione delle mie figlie (Chi è il bambino? Come è fatto? Quali sono i suoi bisogni?) e sull’apprendimento di strategie utili, anche molto pratiche, a rispondere a questi bisogni.
Successivamente, nel secondo livello del corso, sono stata portata a riflettere su quali limiti sia giusto porre nell’educazione, a chiedermi quali contenuti desidero trasmettere alle mie figlie e come posso farlo nella maniera più efficace.
Nell’ultima tappa del percorso ideato da Daniela, nel terzo livello, mi sono trovata, con mia sorpresa, ad indagare su un piano molto diverso: non ero più soltanto coinvolta come madre, ma come persona, che è stata, e resta, figlia e le cui modalità sono influenzate, spesso inconsapevolmente, da schemi già vissuti. In un gruppo molto ristretto di mamme, che ha permesso uno scambio sincero e profondo di esperienze, ci siamo trovate a guardarci dall’esterno, ad analizzare i nostri automatismi, le reazioni di rabbia, di impazienza, di delusione, di stanchezza, e a capire che è possibile cambiare, giorno per giorno, grazie all’esercizio, alla ripetizione di gesti di sensibilità e dolcezza che promuovono noi e i nostri figli.
Ho riscoperto che per tutto questo è necessario qualcosa che avevo sempre cercato di coltivare in altre forme (e perlopiù in modo inconsapevole) nella mia vita: la calma, non intesa come una tranquillità passeggera, ma come un sentire riflessivo che sa vivere lentamente nel presente, che ci riempie i polmoni e ci fa respirare profondamente, di nuovo in pace con i figli che siamo e che abbiamo da crescere.
Grazie Daniela per avermi fatto da guida: questi valori meritano di essere fatti conoscere, di essere divulgati a tutti con metodo e passione.
Una nuova prospettiva per affrontare i limiti e le difficoltà di essere genitori.
Avevo bisogno di una professionista che mi potesse illuminare la strada per migliorarmi come mamma. Nella Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano di Daniela Scandurra ho condiviso con altri genitori nuovi valori riguardo alla genitorialità. Grazie a questo percorso riesco ad applicare il Montessori nella realtà concreta della mia famiglia.
Sono Francesca mamma di una bimba di quasi 3 anni e lavoro nel marketing, mi interesso di gravidanza e parto fisiologico, allattamento, educazione rispettosa, salute naturale.
Mi sono appassionata alla pedagogia Montessori fin da quando mia figlia aveva 8 mesi e via via che studiavo mi sono ritrovata con il bisogno di qualcuno che illuminasse quanto avevo imparato fino a quel momento, con una prospettiva che tenesse conto dei limiti e delle difficoltà concrete dei genitori.
Nella Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano ho trovato un luogo di scambio in cui poter parlare delle mie esperienze senza giudizio, in un ambiente in cui si condividono i valori di base riguardo alla genitorialità. Daniela, grazie alla sua esperienza e preparazione, é in grado di creare il terreno fertile per i genitori in modo che possano trovare le soluzioni più congeniali alla propria famiglia.
Grazie a questo percorso riesco ad applicare il Montessori nella realtà concreta della mia famiglia. Gestisco, inoltre, le situazioni critiche con lucidità e con un toolkit mentale flessibile e pronto all’uso, grazie alla preparazione fatta con Daniela.
Sono molto soddisfatta, lo consiglio vivamente a tutti i genitori in cerca di un luogo di scambio costruttivo sulla genitorialità.
Una strada per essere la mamma che sentivo di voler essere
Fin dall’inizio della gravidanza sentivo il bisogno di informarmi e conoscere, per affrontare con maggior serenità il nuovo compito a cui andavo incontro. Ho, così, scoperto la SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO dove ho trovato quello che cercavo: non un approccio pedagogico rivolto a mia figlia, ma una rivoluzione del mio essere genitore e adulto al suo fianco, per sostenerla nel suo percorso di crescita. La SCUOLA GENITORI mi ha permesso di trovare le risposte ai perché di molti suoi comportamenti e reazioni, sia positive che negative e mi ha aiutata a conoscermi meglio, a capire dove la stanchezza e le difficoltà mi fanno faticare di più ad aprirmi a mia figlia, nei suoi momenti di difficoltà, invece che rinchiudermi nei miei automatismi.
Sono Livia, archeologa e illustratrice, mamma di Agata, nata nel 2016.
Fin dall’inizio della gravidanza ho iniziato a sentire la necessità di trovare una via per essere la madre che sentivo di voler essere. Per il mio tipo di carattere provavo il bisogno di leggere, informarmi e conoscere per affrontare con maggior serenità il nuovo compito a cui andavo incontro. Sapevo anche di avere un’idea in mente di ciò che avrei voluto essere, solo che non sapevo ancora darle un nome. Chiesi consiglio, cercando di spiegare quello che sentivo e mi venne consigliato un libro, per il primo anno di vita, di Grazia Honegger Fresco.
Una rivelazione.
Da qui il bisogno di continuare sulla strada tracciata dall’approccio montessoriano e la scoperta della SCUOLA GENITORI SECONDO L’APPROCCIO MONTESSORIANO.
Ho trovato quello che cercavo: non un approccio pedagogico rivolto a mia figlia ma una rivoluzione del mio essere genitore e adulto a fianco di mia figlia, a sostenerla: il lavoro partiva da me. Un cambio totale di prospettiva che può sembrare più difficile (ed a volte lo è!) ma che da subito ha messo al centro mia figlia in tutta la sua dignità, potenzialità e forza di essere umano in crescita. Non un essere da riempire di nozioni, regole e conoscenze ma un essere umano completo che merita di essere compreso a pieno ed aiutato a sviluppare ciò che già ha in sé.
Che soddisfazione sentire di darle tutto il rispetto che merita, il poter vedere le sue capacità già presenti che, con l’aiuto dell’osservazione e nel “farle fare da sola” si dispiegano e sbocciano con naturalezza.
I primi due livelli del corso mi hanno fornito uno strumento potentissimo per comprenderla e capirla: la conoscenza dello sviluppo del cervello nei bambini e come questo influisca sui suoi comportamenti ed emozioni.
Queste conoscenze aprono gli occhi sul suo agire nel mondo e alle diverse esperienze, danno delle risposte ai perché di molti comportamenti e reazioni, sia positive che negative. A noi genitori il compito di tenere tutto ciò sempre a mente e di fermarci a ragionare per comprenderle ed agire di conseguenza, nel modo migliore per i nostri figli. Molte volte ho applicato quanto imparato e queste reazioni le abbiamo incanalate in soluzioni positive.
La sua crescita fa sì che nulla sia dato per assodato: le sfide sono via via diverse o da ridiscutere, ma la conoscenza dei meccanismi alla base permette di pensare a soluzioni che rispettino tutti e siano occasioni di crescita, serenità e di costruzione di un bagaglio di competenze emotive per il suo futuro.
Certo, il lavoro è enorme: una continua osservazione per capire le sue necessità del momento, continuare a ripetermi quello che io, come genitore, posso fare (o non fare!), un continuo esercizio di forza di volontà per non ricadere in abitudini acquisite e sedimentate dalla mia vita precedente ad Agata, specialmente nei periodi in cui le sue reazioni difficili da gestire si fanno più frequenti. In particolar modo quando anche io attraverso momenti più faticosi a livello di stress, vita frenetica, ansie e preoccupazioni che mettono in serio pericolo la mia capacità di restare concentrata sul cambiamento e sulla via che sto cercando di seguire.
E qui mi è venuto in aiuto il terzo livello: un taglio ancor più di confronto con Daniela e le altre mamme, un’analisi più puntuale dei nodi che ciascuna di noi affronta più frequentemente e sulle nostre reazioni in queste situazioni.
Per conoscerci meglio, capire dove la stanchezza e le difficoltà ci fanno faticare di più ad aprirci ai nostri figli, nei loro momenti di difficoltà, invece che richiuderci nei nostri automatismi più profondi (che per prima non desidero avere).
Strumenti per contrastarli e cambiarli per migliorare anche noi, perché anche il nostro, di cervello, è plastico. E mentre cerchiamo di migliorarci per andare incontro ai nostri figli stiamo facendo del bene anche a noi stessi.
Un nuovo punto di vista
Eravamo consapevoli che non sempre avevamo le competenze e l’esperienza per affrontare in modo adeguato alcuni momenti della nostra vita genitoriale. E’ successo prima con Cloe e recentemente con la nascita della nostra seconda figlia, Cecilia. Questo evento in particolare ci ha posto davanti alla necessità e volontà di gestire un momento di cambiamento molto delicato per tutta la famiglia, con un focus particolare per Cloe, la primogenita. Ci sentivamo impotenti e disarmati non sapendo come affrontare al meglio un periodo di crisi. Abbiamo subito pensato a Daniela e alla sua smisurata competenza in materia e abbiamo attivato un percorso di consulenza dedicata. Avevamo già frequentato la Scuola Genitori Montessori subito dopo la nascita di Cloe e ci era stato subito evidente che la sfida dell’essere genitori non è per nulla banale e richiede molto impegno nella crescita personale.
Siamo Walter e Giulia, genitori di due bambine di quattro anni e mezzo e quattro mesi.
Durante il percorso di consulenza Daniela ci ha ascoltati e compresi, ci ha “spiazzati” facendoci vedere le cose da un altro punto di vista, per noi molto arricchente. Volta dopo volta ci ha fornito molti “perché” e ha ragionato assieme a noi su possibili strategie per poter affrontare in modo costruttivo situazioni che sino a quel momento noi non eravamo stati in grado di gestire così proficuamente.
Con pazienza e attenzione abbiamo messo in pratica gli insegnamenti, costruendo una relazione diversa con Cloe che ha portato nell’immediato ad una nuova comunicazione (più costruttiva e generativa) e più rassicurante per lei che, in particolare, vive un momento unico nella vita. Ascoltare da Daniela il pensiero di Maria Montessori e comprendere con lei come poterlo applicare nella nostra vita di tutti i giorni è stato illuminante, ma ci ha anche posto davanti alla inevitabile necessità di metterci una volta in più in discussione a livello personale.
La strada non è terminata chiaramente.
Noi ora sappiamo gestire meglio i momenti di crisi e rabbia di Cloe e sicuramente abbiamo strumenti in più per comprendere prima di tutto le dinamiche e poi affrontarle in modo adeguato, ma siamo consapevoli che il percorso è lungo e affascinante perché ogni momento ed età ha le sue peculiarità…ma per fortuna quest’autunno ricomincia la Scuola Genitori!