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Stai Affilando L’Ascia?

“C’era una volta un boscaiolo che si presentò a lavorare in una segheria. Il salario era buono, il padrone simpatico, il lavoro semplice: abbattere gli alberi. Il capo reparto gli diede un’ascia, gli assegnò il pezzo di bosco e gli augurò buon lavoro. Alla sera aveva abbattuto 18 alberi.

«Complimenti» gli disse il capo reparto. «Avanti così.»

Il giorno dopo, esaltato dall’incoraggiamento del capo, si diede subito da fare nel tentativo di superare il risultato del giorno precedente. Fatica, impegno, entusiasmo. Ma, alla sera, gli alberi abbattuti erano solo 15. Strano!

Preparò con cura la cena, andò a letto presto, convinto che la stanchezza gli avesse giocato un brutto scherzo. La terza sera erano 10. Nonostante la determinazione e l’impegno, ogni giorno gli alberi abbattuti diminuivano.

Stanco, umiliato e avvilito, andò dal capo reparto con l’intenzione di licenziarsi. Non era il suo lavoro. Sparito l’entusiasmo, la fatica era diventata massima. «Scusi, ma…»

Il capo reparto non lo lasciò proseguire: «Quando è stata l’ultima volta che ha affilato l’ascia?»”

 

Ho deciso di condividere questo racconto di Jorge Bucay perché voglio farti riflettere su un aspetto molto importante del tuo essere genitore. Forse anche tu, cara mamma e caro papà che mi leggi, ti trovi in una situazione simile a quella del taglialegna della storia.  Continui a investire tante energie e tante conoscenze nella relazione con i tuoi figli, ma le cose non vanno come vorresti: non riesci a farti ascoltare; ce la metti tutta per cercare di non reagire in malo modo, ma la rabbia prende il sopravvento; sai che dovresti agire con più fermezza, ma lasci che i tuoi figli l’abbiano vinta su tutto…

 

Intanto voglio tranquillizzarti! Succede anche a me. Ho familiarità con le fatiche del “mestiere”.

Nonostante metta in campo le migliori strategie e conoscenze, a volte, i risultati che ottengo non sono in linea con i miei intenti iniziali. E’ proprio in quei momenti che mi domando se sto impiegando il mio tempo e le mie forze nella direzione sbagliata.

 Mi spiego.

Succede che nonostante ci impegniamo nel tentativo di migliorarci – ci informiamo, leggiamo manuali che ci “svelano” i segreti per educare efficacemente i nostri figli, seguiamo tanti corsi per diventare genitori “impeccabili”, cerchiamo di applicare tutte le strategie “vincenti” che gli esperti ci suggeriscono per poter sopravvivere ai nostri figli – dimentichiamo che per essere genitori “sufficientemente buoni” occorre lavorare interiormente sulla propria efficacia, su quella parte profonda di noi stessi, l’unica che può influenzare in modo significativo i nostri risultati. Ecco perché, spesso, incorriamo in veri e propri fallimenti nella relazione con i nostri figli.

 

Siamo come il boscaiolo del racconto: perdiamo di vista il “filo dell’ascia” per concentrarci sul numero di alberi da abbattere.

 

Caro genitore, sappi che le tecniche e le strategie che trovi in giro non faranno di te un genitore migliore se prima non sarai pronto a metterti in discussione, a “riprogrammare” le tue credenze sull’educazione, a cambiare il tuo paradigma, ad uscire dai tuoi schemi mentali, a spostare il tuo “focus” dal “cosa fare” al “come farlo”.

Come stai affilando la tua ascia?

In che modo ti stai impegnando, giorno per giorno, per avvicinarti sempre di più alla migliore versione di te stesso?

Stai lavorando sui “fondamentali” o pensi che per ottenere risultati nella relazione con i tuoi figli la cosa più importante sia “fare”, prodigarsi per cercare le strategie vincenti e mettere in atto quelle abilità tanto raccomandate dagli esperti?

Non mi fraintendere.

Non sto dicendo che tutto questo non vada bene, ma oltre gli sforzi esterni l’adulto educatore “deve compiere uno sforzo immane su se stesso, per potersi avvicinare al bambino, per comprenderne l’animo”. Maria Montessori

 

Ecco cosa significa affilare l’ascia.

“Il segreto dell’essere genitori non risiede tanto in ciò che un genitore fa, quanto in ciò che un genitore è per il proprio figlio”. Neufeld Gordon – Matè Gabor

 

Proprio per questo ho creato la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano, un progetto che contribuisce ogni anno, in maniera significativa, a trasformare profondamente e in positivo la relazione tra genitori e figli.

La Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano è un laboratorio di formazione permanente per genitori con bambini da 0 a 11 anni dove le mamme e i papà che vi partecipano hanno l’opportunità di essere accompagnati con continuità nelle diverse fasi di crescita dei loro figli, attraverso percorsi specifici basati sulla riflessività e la consapevolezza, per essere aiutati a diventare il genitore che hanno sempre desiderato essere.

Le iscrizioni rimarranno aperte ancora per qualche giorno.

Clicca sul link per ricevere maggiori informazioni https://danielascandurra.com/scuola-genitori-secondo-approccio-montessoriano/

 


 

Cosa dicono i genitori del mio metodo

Consulenza e formazione per genitori secondo il metodo Montessori.

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