La settimana scorsa ho condiviso con voi alcune riflessioni su come organizzare una casa a misura di bambino.
In questo nuovo articolo vi illustrerò, brevemente, alcuni criteri da cui non possiamo prescindere, se vogliamo rendere i nostri ambienti adeguati alle esigenze di crescita dei nostri bambini.
È nella sua casa, l’ambiente in cui vive a partire dalla nascita, che il bambino svolge il suo lavoro di “autocostruzione”, cioè, costruisce il suo carattere e la sua personalità.
La casa, perciò, deve offrire risposte giuste e necessarie alla crescita dei nostri figli.
Come deve essere organizzato il loro spazio di vita?
Preparato sulla guida del bambino
L’ambiente di vita del bambino deve essere organizzato tenendo conto del suo sviluppo, perciò, deve rispondere ai suoi bisogni evolutivi. Deve soprattutto permettergli di:
- muoversi liberamente
- concentrarsi
- valorizzare la sua sensorialità.
Ai bambini dovremmo offrire “l’ambiente quotidiano come un luogo non di proibizioni, ma di esperienze con oggetti dei quali occorre conoscere i trucchi: come si apre e si chiude un rubinetto o una porta; come si usa il tubo della doccia; come si asciuga l’acqua caduta per terra; come si raccoglie la sabbia schizzata fuori da grande vassoio”.
(GRAZIA HONEGGER FRESCO)
Proporzionato e fruibile
La casa deve essere adatta alle dimensioni del corpo e delle forme del bambino.
I mobili e gli arredi devono essere fatti sulla misura dei bambini, “(…) adattati alle loro forze fisiche, (…) leggeri e messi in modo che il bambino li possa facilmente trasportare (…) i quadri appesi ad un’altezza che permetta al bambino di osservarli comodamente. Con lo stesso sistema dobbiamo disporre tutti gli oggetti, cominciando dai tappeti, per finire ai vassoi, ai piatti, ecc. Il bambino deve essere in grado di usare tutto ciò che gli occorre per l’ordine della casa, e deve poter fare tutti lavori della vita giornaliera; deve spazzare, spazzolare i tappeti, lavarsi, vestirsi, ecc.”.
(MARIA MONTESSORI)
Bello e attraente, curato nei particolari
L’ambiente in generale e gli oggetti devono essere attraenti in modo da attirare il bambino, da spingerlo all’attività.
L’aspetto estetico è un invito che parte dalle cose.
“Gli oggetti siano solidi e attraenti agli occhi del bambino; la casa (…) sia bella e piacevole in tutti in tutti i suoi particolari, giacchè la bellezza invita all’attività e al lavoro. (…) Vi è, quasi direi, un rapporto matematico tra la bellezza dell’ambiente e l’attività del bambino; egli scoperà, per esempio, assai più volentieri con una scopa graziosa che con una brutta.”
(MARIA MONTESSORI)
Né il disordine, né la sciatteria sono in grado di richiamare l’interesse e l’attenzione del bambino.
Perciò, vanno messi al bando bambole a cui mancano pezzi, libri rotti, pennarelli privi di tappi e magari messi tutti insieme in un grande contenitore!
Autocorrettivo
Tutto l’ambiente dovrebbe essere preparato in modo da offrire al bambino occasioni di esperienza e di verifica.
Se gli metterò sempre a disposizione piatti e bicchieri di plastica, questi non si romperanno mai. Ma il bambino come imparerà a controllare i suoi movimenti, le braccia, le mani, gli occhi?
Maria Montessori ne L’Autoeducazione sostiene che la fragilità degli oggetti che si offrono al bambino si caratterizza come un’opportunità educativa.
“È pel medesimo criterio che si danno ai fanciulli piatti di ceramica, bicchieri di vetro, soprammobili friabili. Infatti questi oggetti soni i denunciatori dei movimenti rudi, errati, «ineducati». Allora il fanciullo è portato a correggersi, e perciò si esercita a non urtare, a non rovesciare, a non rompere, raddolcendo sempre più i suoi movimenti e rendendosene a poco a poco padrone e dirigente perfetto. Per la stessa via il bambino si abituerà a fare tutto il possibile per non macchiare gli oggetti, così belli e così gai, che rallegrano il suo ambiente. Così è che il bambino avanza nella propria perfezione: o, se si vuole, è così che egli viene a coordinare perfettamente i suoi movimenti volontari”.
(MARIA MONTESSORI)
Semplice, ordinato e limitato
I bambini amano gli ambienti ordinati, organizzati in modo chiaro e leggibile. A questo contribuisce anche l’ordine nella quantità degli oggetti che si offrono loro. Non servono tanti giocattoli contemporaneamente, ma in casa ogni bambino dovrebbe poter trovare una grande varietà di materiali e oggetti per poter fare tutte le scoperte e le esperienze possibili.
No al superfluo, ma cose semplici offerte al momento opportuno secondo il principio montessoriano del “necessario e sufficiente”.
“Crediamo erroneamente che il bambino più «ricco di giocattoli», (…) possa essere il meglio sviluppato. Invece la moltitudine disordinata di oggetti, è essa che aggrava l’animo di un nuovo caos, e lo opprime nello scoraggiamento”.
(MARIA MONTESSORI)
Spazioso e favorente il movimento
“Tutti noi sentiamo che se una sala ha una buona metà del suo pavimento sgombro, essa dà un senso di sollievo: sembra che ci prometta la confortante possibilità di muoverci”.
(MARIA MONTESSORI)
Spesso le nostre case arredate con grande cura e attenzione rischiano di ignorare le esigenze dei bambini, soprattutto quelle di movimento. Un bisogno che in casa, ovviamente, non ha niente a che vedere con il correre e il saltare, quanto con la necessità che il nostro bambino abbia in ciascuna stanza una propria zona di libertà, dei punti di riferimento che gli permettano di spostarsi, portando le proprie cose da un punto all’altro.
E INFINE…
Protettivo e accogliente
Il bambino ha bisogno di sentirsi protetto e accolto nell’ambiente in cui vive. Evitiamogli, quindi, qualsiasi tentazione (prese, fili elettrici, piante velenose, cassetti con attrezzi o sostanze pericolose come i detersivi). Gli ostacoli vanno ridotti al minimo possibile. Togliamo dalla sua portata le cose pericolose e preziose per noi e permettiamogli di scoprire che la casa non è solo nostra.