Da quando è ricominciato l’anno scolastico tua figlia piange ogni volta che deve separarsi da te?
E’ un dramma quotidiano. Eppure, una volta che è a scuola si diverte tantissimo.
Hai provato con i bei discorsi per ricordarle che a scuola ha tanti amici con cui le piace stare, le hai letto gli albi più belli che ci sono in commercio su questo argomento, ma niente da fare!
La mattina si rifiuta di alzarsi, piagnucola fino al momento di uscire di casa perché non vuole andarci (anzi, te lo ricorda già la sera prima!) e scoppia in un pianto disperato davanti all’entrata della scuola. E al rientro a casa è un continuo battibeccare con il fratello e lamentarsi per ogni cosa, fino a esplodere urlandoti “perché tu mi lasci da sola!”.
In preda allo sconforto e alla confusione che si fa spazio sempre più nella tua mente, ti chiedi: “Meglio assecondarla e tenerla qualche giorno a casa o imporsi e non mollare fino a quando le passerà?”.
Voglio rassicurarti.
È molto probabile che lasciarsi alle spalle i tempi rilassati e dilatati dell’estate per tornare ai ritmi sostenuti della scuola, sia un passaggio molto impegnativo per tua figlia, soprattutto se ha un temperamento altamente sensibile.
Come ti ho già spiegato nell’articolo https://danielascandurra.com/bambini-difficili-o-altamente-sensibili-breve-manuale-di-istruzioni-per-riconoscere-comprendere-e-gestire-lalta-sensibilita-di-tuo-figlio/ i bambini altamente sensibili, diversamente da coloro che non sono caratterizzati da questo tratto temperamentale
- elaborano e processano in modo più profondo le informazioni che provengono dal contesto in cui si trovano – proprio per questo hanno bisogno, più di altri, di tempo per pensare e adattarsi a qualsiasi cambiamento e a nuove routine. Ecco perchè l’inizio della scuola (sia essa una nuova esperienza o un percorso già avviato negli anni precedenti) spesso rappresenta per loro motivo di ansia e preoccupazione, causa di pianti inconsolabili, rifiuto di lasciarti andare, reazioni emotive così forti da sembrare capricci. Se sono più grandi potrebbero manifestare mal di pancia, scarso appetito, sonno agitato, nervosismo accentuato
- percepiscono i minimi dettagli, ragione per cui si sovraccaricano facilmente a causa dell’intensità degli stimoli ambientali da cui si sentono sopraffatti: le luci, le voci incessanti (in aula, in sala da pranzo o in mensa), i toni di voce con cui ci si rivolge loro, gli odori, i colori accesi, le variazioni di temperatura, i ritmi sostenuti con cui si passa da un’attività a un’altra, da un luogo all’altro
- vivono con più intensità le emozioni ed entrano velocemente in empatia con gli stati d’animo altrui. Infatti, si lasciano “contagiare” con più facilità dal pianto, dai sentimenti di rabbia e tristezza, dal disagio dei loro compagni, fino a reagire con forza se qualcuno di loro viene offeso o preso in giro.
Se qualcuna di queste situazioni ti suona familiare, sappi che occorre tanta pazienza per gestire la sovrastimolazione sensoriale ed emotiva che accompagna il rientro a scuola di un bambino o un ragazzo altamente sensibile.
Ma, soprattutto, hai bisogno di comprendere come funziona il tratto dell’alta sensibilità perché questo ti permetterà di conoscere i limiti di sovraccarico di tuo figlio, tua figlia per offrirgli/le protezione quando ne avrà bisogno e incoraggiamento per affrontare con serenità i cambiamenti quando sarà in grado di sostenerli.
Seguimi nella lettura di questo articolo, vi troverai alcune strategie utili per aiutare il tuo bambino nella transizione del ritorno a scuola.
Parola d’ordine: preparazione
Come ho già scritto nell’articolo di cui ti ho segnalato il link appena sopra, le fatiche principali per un bambino o un ragazzo altamente sensibile hanno origine nella sovrastimolazione. Il motivo principale che li porta rapidamente e facilmente a sentirsi sovraeccitati ha a che fare con i cambiamenti. Che si tratti di
- modifiche nella routine quotidiana
- provare nuovi cibi
- la nascita di un fratellino
- la transizione dal nido alla scuola dell’infanzia
- il rientro a scuola dopo un lungo periodo di vacanza
il risultato finale è sempre lo stesso: resistenza e sconforto.
In tutte queste situazioni e in altre che hanno a che vedere con i cambiamenti, tuo figlio, tua figlia potrebbe mostrare chiari segni di stanchezza e sovraccarico emotivo.
Nel caso in cui si tratti di tornare a scuola (così come al nido o alla scuola dell’infanzia) dopo un lungo periodo – vacanze, festività, malattia, viaggio, weekend – è fondamentale preparare il suo rientro con anticipo.
- Aiutalo/a, per esempio, a riprendere la routine della buonanotte qualche giorno prima (al rientro dalle vacanze estive addirittura una o due settimane prima dell’inizio della scuola). Anticipare gradualmente l’orario per andare a dormire offre al corpo il tempo di adattarsi meglio ai nuovi ritmi.
- Preparate lo zaino e tutto l’occorrente che serve per la scuola, anche l’abbigliamento da indossare per andare a scuola. Dopo un lungo periodo di assenza è meglio farlo in anticipo di alcuni giorni.
- Inoltre, sarebbe opportuno parlare e pianificare nei dettagli il primo giorno di rientro (anche se si tratta semplicemente del rientro dal weekend), per aiutare tuo figlio, tua figlia a prefigurarsi ciò che accadrà: definire l’orario in cui si partirà da casa, quello di uscita dalla scuola, le attività extrascolastiche programmate dopo la scuola…
Che siano bambini o adolescenti, gli altamente sensibili amano sapere cosa aspettarsi. Li aiuta ad avere la percezione del controllo su quello che accade, evitando di andare in ansia.
A volte possono avere paure infondate, che neanche un genitore riesce a immaginarsi.
Aiutare tuo figlio, tua figlia, a prefigurarsi cosa la giornata gli/le può riservare sarà molto utile al suo e al tuo benessere.
Sebbene probabilmente non potrai eliminare completamente il sovraccarico a cui andrà incontro durante la sua giornata a scuola, cercare di rimuovere quante più incognite possibili l’aiuterà a sentirsi più preparato/a ad affrontare con più serenità questa esperienza.
Organizza dei momenti di gioco a casa con i compagni di classe
Sai, ai bambini e i ragazzi altamente sensibili basta poco perché qualcosa sia “troppo”.
Anche se si tratta di emozioni belle e piacevoli, come la gioia di rivedere i propri compagni di scuola, tanto da diventare “nervosi” nel ritrovarsi con loro la prima volta, dopo mesi.
Prova a fare una lista di amici da invitare, in momenti diversi, con cui tuo figlio, tua figlia potrà giocare o studiare se si tratta di un adolescente. E’ uno dei modi più semplici per incoraggiare la socialità in un ambiente, quello della casa, dove i bambini e i ragazzi altamente sensibili si sentono più a loro agio e che renderà il ritorno a scuola meno impattante e più piacevole.
Lascia spazio alle pause durante il giorno
Rispetto ai loro coetanei, i bambini e i ragazzi altamente sensibili hanno bisogno di più tempo libero per ricaricarsi ed elaborare le loro esperienze.
La scuola per loro molto spesso è troppo rumorosa, i toni di voce sono troppo alti, in aula ci sono odori strani, le pareti della sezione o dell’aula sono troppo piene, inoltre, si preoccupano se i compagni litigano, se qualcuno viene ripreso. Tutto questo scatena intense emozioni in loro.
Non devi stupirti, perciò, se al rientro da scuola tuo figlio, tua figlia, sarà piuttosto stanco/a e irritabile. È molto probabile che si senta sopraffatto/a da tutti questi dettagli.
Quello che puoi fare è preservare, durante il resto della giornata, dei momenti di riposo, di pausa durante i quali potrà scegliersi l’attività da svolgere, in uno spazio tranquillo, sia dentro casa che fuori all’aria aperta (se hai la fortuna di avere un giardino!).
- Un bagno caldo
- una musica rilassante
- massaggi
- esercizi in stile yoga
- un tempo in cui stare da soli semplicemente rannicchiati sotto un caldo plaid (i bambini e i ragazzi altamente sensibili non sempre hanno bisogno di chiacchierare)
- poter stare sdraiato/a sull’erba a guardare le nuvole
- giocare con la terra e con l’acqua
- osservare gli elementi della natura con una lente di ingrandimento o con un binocolo…
E a meno che non sia lui/lei a chiederlo, non riempire i suoi pomeriggi di attività extrascolastiche.
Assicurati che gli insegnanti conoscano l’alta sensibilità di tuo figlio, tua figlia
Chiedi agli insegnanti di poterli incontrare per parlare loro dell’alta sensibilità e di come questo tratto temperamentale caratterizzi tuo figlio, tua figlia. Se ancora non ne sono a conoscenza, le informazioni che fornirai saranno loro di grande aiuto per interagire con lui/lei in modo più efficace. È ciò che raccomando di fare ai genitori che intraprendono con me un percorso consulenziale, per essere aiutati a gestire al meglio l’alta sensibilità dei loro figli.
Assicurati che gli insegnanti comprendano bene il temperamento di tuo figlio, tua figlia e soprattutto che riescano a individuare i suoi punti di forza. Un bambino, un ragazzo altamente sensibile ha qualità preziose:
- Sa ascoltatore con molta attenzione
- È un grande osservatore
- Ha pensieri profondi
- È molto coscienzioso
- È curioso e creativo
- È gentile, collaborativo ed altruista per “natura”
Ricorda: un bambino (o un ragazzo) altamente sensibile ha bisogno di un ambiente a misura dei suoi bisogni in cui gli adulti abbiano un approccio empatico e comprensivo nei confronti di questa sua caratteristica temperamentale.
Stai dalla parte di tuo figlio, tua figlia
Se tuo figlio, tua figlia dopo che siete rientrati a casa (anche prima, lungo il tragitto!) è particolarmente lamentoso, oppositivo, piange, va in crisi per “sciocchezze” e senza sosta fino all’ora di cena…oppure se è più grande ti racconta che a scuola c’è troppo rumore e non riesce a concentrarsi, che vorrebbe riposare quando è stanco/a ma non può, che non ha amici, che il cortile della scuola è troppo grande per i suoi gusti, che non gli/le piace lavorare in gruppo, che la maestra non lo/la prende in considerazione, non esitare ad ascoltarlo/a e soprattutto evita di dirgli/le che è capriccioso o troppo esagerato ed emotivo/a.
Sappi che se la sua fine percezione di ciò che succede intorno a lui/lei verrà negata o sminuita, giungerà alla conclusione che ciò che sente e percepisce è sbagliato e ti disturba.
E per paura di perdere il tuo amore potrebbe arrivare a lottare contro la propria natura, spianando nel tempo la strada a una falsa e distorta percezione di sé e del proprio corpo.
Piuttosto aiutalo/a a esprimere i suoi sentimenti e i suoi stati d’animo e convalidali.
La convalida è uno degli strumenti genitoriali più potenti.
Se è piccolo/a puoi dirgli/le semplicemente: “Mi sembri molto stanco/a…è stata una giornata veramente lunghissima!”. Accettando e accogliendo con un abbraccio (se lo desidera) il suo pianto.
Se invece è più grande puoi esprimerti dicendogli/le: “Capisco come ti senti, sono qui per ascoltarti”, “Ha perfettamente senso che tu ti senta turbato.”, “Cosa posso fare per aiutarti in questo momento? E cosa potresti fare tu la prossima volta che succede?”.
Ti serve un Kit completo di conoscenze e strategie
A questo punto dovrebbe esserti più chiaro il motivo per cui è ancora così complicato per tuo figlio, tua figlia andare a scuola, nonostante l’anno scolastico sia cominciato già da un po’.
Hai anche qualche strategia da mettere nella tua “cassetta degli attrezzi”, che potrà aiutarti nel gestire al meglio il suo adattamento.
Certo, si tratta solo di qualche strumento.
Quello che ti occorre è avere a disposizione un Kit completo di conoscenze e strategie chiare e precise per aiutarlo/a a gestire la sovrastimolazione e ridurre lo stress.
Crescere un figlio, una figlia altamente sensibile è un’esperienza gratificante, ma anche molto impegnativa.
Richiede una profonda trasformazione di mentalità, per comprendere e accettare che le sue reazioni “esagerate” sono dovute a una neuro-sensibilità marcata piuttosto che a comportamenti intenzionali.
Oggi la ricerca spiega in modo inequivocabile che
l’atteggiamento dei genitori ha un peso fondamentale nell’educazione di figli altamente sensibili.
Solo un livello adeguato di conoscenza, consapevolezza e strumenti pratici potranno prepararti a comprendere meglio tuo figlio, tua figlia per aiutarlo/a a fiorire.
Per questo ho ritenuto opportuno specializzarmi nell’Alta Sensibilità.
C’è ancora poca conoscenza di questo tratto temperamentale, nonostante i bambini e i ragazzi altamente sensibili siano in notevole aumento.
Ho creato, perciò, dei percorsi specifici per le loro mamme e i loro papà affinchè possano acquisire una chiave di lettura che li aiuti a comprendere in profondità questa caratteristica della personalità dei propri figli, per offrire loro il supporto e la guida di cui hanno bisogno.
Vai al form qui sotto e lascia i tuoi dati se sei interessata/o.
Fisseremo una chiamata completamente senza impegno durante la quale ci confronteremo sulle tue necessità e io cercherò di capire se le mie proposte possono esserti di aiuto