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GENITORI NON SI NASCE. SI DIVENTA!

Ben presto, dopo essere diventati genitori, e  man mano che la relazione con i nostri figli diventa più complessa e impegnativa, arriva un momento in cui cominciamo a chiederci se esiste un modo “giusto” di essere genitori, che ci permetta di comportarci adeguatamente con i nostri figli, soprattutto nei momenti più faticosi:

  • quando piangono apparentemente senza nessun motivo
  • quando lanciano qualsiasi cosa hanno tra le mani perché gli abbiamo detto di no
  • quando strillano perché non vogliono andare via dalla casa dei loro amici
  • quando non vogliono andare a dormire la sera
  • quando dicono parolacce
  • quando al supermercato si gettano per terra urlando a squarciagola che vogliono l’ovetto di cioccolato
  • quando non vogliono uscire di casa la mattina per andare a scuola quando continuano a svegliarsi la notte
  • quando ci dicono le bugie.

 

Momenti a dir poco spiacevoli, altamente frustranti sia per noi adulti che per i bambini e, soprattutto, molto diversi da quelle che avevamo immaginato prima di diventare genitori.

Vorremmo agire in maniera diversa e invece abbiamo la sensazione che il nostro ruolo di genitore faccia emergere i nostri lati peggiori!

 

“E ora che faccio? Avrei bisogno del manuale del buon genitore!” avrai pensato qualche volta, in preda all’incertezza, alla confusione, al senso di inadeguatezza che inevitabilmente si provano in queste situazioni per le quali non si è accumulata così tanta esperienza da sentirsi un po’ meno disorientati.

 

Genitori non si nasce. Si diventa!

 

Come?

Attraverso un esercizio quotidiano di consapevolezza, ciò che Maria Montessori chiama lavoro di “autoeducazione”. Per la Dottoressa essere adulti educatori significa “assumere un raffinato compito di comprensione interiore e svolgere una funzione che non può essere appresa sui libri, né dalla voce di alcuno. Un sentire che il maestro o il genitore devono sviluppare in loro stessi e che è la parte più difficile nel processo di auto-formazione, perché implica una trasformazione profonda della propria interiorità”. 

 

Sappi che

non puoi educare seriamente i tuoi bambini se non sei tu che per primo educhi te stesso.

Non c’è vera educazione dei bambini se questa non ha inizio con l’educazione dei genitori.

 

Montessori non si occupa di come deve essere il bambino, di cosa deve imparare, ma si rivolge all’adulto ed è all’adulto che insegna come deve essere, affinchè il bambino possa crescere e svilupparsi.

 

Non dimentichiamo che è proprio tra le pareti di casa che i nostri bambini respirano spesso dosi massicce di nervosismo, rabbia, impazienza, durezza, pertanto, il modo più efficace per educarli a gestire questi stati d’animo sono i nostri stessi comportamenti.

“Siamo pieni d’amore e di egoismo inconscio; esistono pecche inconsapevoli nel nostro comportamento”.

Maria Montessori

 

Oggi la ricerca neuroscientifica ci conferma che

“Essere genitori consapevoli vuol dire agire intenzionalmente, cioè essere capaci di scegliere comportamenti che rispondano alle esigenze emozionali dei nostri figli”.

D. J. Siegel – M. Hartzell

 

Competenze specifiche che non possono essere apprese dai libri o dispensate attraverso decaloghi o ricettari di turno che suggeriscono cosa dire e fare in ogni circostanza.

L’autoeducazione di cui parla Montessori non ha niente a che vedere con l’affidarsi ciecamente alle risposte preconfezionate o all’apprendimento di tecniche che risultano inevitabilmente inutili, dannose e inefficaci nel momento in cui tendono a escludere il valore della relazione.

Quando in un rapporto importante, come quello tra genitore e figlio, ci si affida al tecnicismo e si frappone “ciò che si sa” a “ciò che si è”, non ci si pone in una dimensione di cura.

Essere genitori è soprattutto un’esperienza interiore!

“La capacità di prestare attenzione ai nostri processi interni ci permette di essere pienamente presenti nelle interazioni con gli altri, e di rispettare le loro esperienze individuali. (…) Quando riusciamo a essere genitori completamente presenti, aiutiamo i nostri figli ad avere in quel momento una piena esperienza di se stessi”.

D. J. Siegel – M. Hartzell

 

Non si nasce genitori. Si diventa.

Vivendo la relazione con i nostri figli in totale pienezza, aiutandoli a crescere e nel frattempo crescendo noi stessi. Perciò, ogni momento della nostra vita con i nostri figli deve essere utilizzato per riuscire a guardare più chiaramente dentro noi stessi e per essere presenti in maniera più efficace per loro!

 

Non è l’evento biologico in sé che ci rende madri e padri, regalandoci automaticamente maturità e responsabilità. Genitori sono coloro che sono presenti con il bambino, in maniera affettuosa, rassicurante ed emotivamente stabile attraverso un lavoro lento, a tratti difficile e incerto di paziente artigianato teso a modificare radicalmente il nostro ruolo di adulti, limitarne il potere, acquisire un’agilità morale che ci renda calmi, pazienti, umili verso noi stessi e i nostri figli.

Questo è il lavoro nel quale i genitori che partecipano al mio progetto di Scuola Genitori diventano abili, nel tempo.

 

“Il lavoro è lento, come una creta che viene modellata un po’ alla volta. Non è che fai subito il capolavoro, a volte va bene, altre volte meno. Piano piano ci si trasforma, si cambia. E’ una soddisfazione personale. Vado a scuola per imparare delle cose e vedo i risultati. Questo corso per genitori è utile per acquisire delle competenze e dei valori e metterli nell’anima.“, dice Marta, una mamma che frequenta da 4 anni la Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano.

 

Per scoprire da dove partire e quanto l’esercizio di consapevolezza può stravolgere la relazione con i tuoi figli scrivi a info@danielascandurra.com

 

 

Cosa dicono i genitori del mio metodo

Consulenza e formazione per genitori secondo il metodo Montessori.

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