“Ma perché sei cosi lenta? Dammi il pigiama che faccio io!”, “Su sbrigati che facciamo tardi a scuola!”, “Ti ho detto di smetterla! Ancora un po’ e le prendi!”, “Veloce, veloce, altrimenti il supermercato chiuderà!”
Quante volte, durante il giorno, la relazione con i nostri figli è contrassegnata dalla fretta, dall’impazienza, dalla rabbia. Vorremmo rivolgerci a loro in modo più rilassato e calmo e invece ci ritroviamo in uno stato perenne di ansia e di stress che ci porta a urlare, a irritarci facilmente. Del resto
- il tempo non basta mai
- siamo fagocitati dagli impegni di lavoro
- il nostro partner non condivide le nostre idee sull’educazione dei figli
- il mondo esterno ci stressa chiedendoci con insistenza di essere sempre “sul pezzo”, bravi, perfetti ed efficienti genitori
Ma soprattutto… i bambini di oggi non sono come quelli delle generazioni precedenti, è molto più difficile gestirli!
Questo è quello di cui siamo convinti, o forse è quello che continuiamo a raccontarci, tanto da arrivare a credere che sia la normalità.
E se ti dicessi che educare con calma è possibile e può diventare addirittura uno stile di vita?
Come?
Per cominciare, devi sapere che per diventare una persona serena è necessario creare dentro di sè l’esperienza della calma. Si, hai letto bene. Creare.
Mi spiego.
Se nella relazione con i tuoi figli, il nervosismo, l’impazienza, l’irritabilità continuano ad avere sempre la meglio su di te è chiaro che è lo schema abitudinario della reattività che prende il sopravvento.
Sapevi che il cervello funziona per automatismi? Ciò di cui facciamo ripetuta esperienza diventa il nostro comportamento abituale.
Ti faccio un esempio.
Andiamo a prendere la nostra bambina a casa di un’amica dove ha trascorso l’intero pomeriggio e, come le volte precedenti, quando ci vede scoppia in lacrime, gridando a squarciagola che non vuole andare via. Puntualmente, la nostra reazione è di stizza: la rimproveriamo dicendole che non è mai contenta di niente e che se continua a urlare non la porteremo più dalla sua amica.
Per l’ennesima volta abbiamo perso la pazienza e reagito come non avremmo voluto!
Di fatto si è creato un automatismo che ci spinge a reagire, in quella determinata situazione, sempre nello stesso modo.
Per diventare il genitore calmo che desideri tanto essere devi, perciò, “rieducarti” mentalmente. Disimparare le “vecchie” modalità e impararne di nuove, più efficaci e compatibili con quanto desideri realizzare nel rapporto con i tuoi figli.
Non si nasce intolleranti o irritabili.
Lo si diventa.
Siamo frutto di un lungo “assorbimento”. L’ambiente in cui abbiamo vissuto, ma anche le esperienze che continuiamo a vivere contribuiscono a creare abitudini e convinzioni che fanno di noi le persone che siamo adesso. Montessori ce lo insegna! Siamo stati “mente assorbente”. Le informazioni che abbiamo ricevuto hanno strutturato la nostra psiche, la nostra personalità. Sono penetrate nella nostra mente, nei nostri neuroni, diventando il modello con cui affrontiamo la vita di ogni giorno.
Questo è quanto ci confermano, oggi, le neuroscienze, soprattutto quell’ambito di ricerche che studia l’impatto che ha la nostra storia di vita sulla relazione con i figli.
Studi recenti in campo neurobiologico sostengono che le difficoltà nell’interagire con i figli sono, il più delle volte, associate agli eventi e alle circostanze della nostra infanzia, più precisamente, alla relazione che abbiamo sperimentato con i nostri genitori o con altre figure di riferimento importanti. Se abbiamo vissuto esperienze difficili con adulti particolarmente ansiosi, nervosi, impazienti o distaccati emotivamente, queste vengono “assorbite” inconsapevolmente, durante l’infanzia, dalla nostra mente dove vi rimangono in una sorta di archivio e recuperate come “modelli” da utilizzare, nella relazione con i nostri figli.
Un “automatismo”, non del tutto innocente, perché se riproponiamo lo stesso stile genitoriale, poco responsivo, con molta probabilità ci troveremo in difficoltà a sintonizzarci emotivamente con i nostri figli, faticheremo a comprendere le loro ragioni e tenderemo a entrare in modalità di attacco o di lotta.
Ma c’è una bella notizia!
Le stesse neuroscienze ci dicono che se lo vogliamo, possiamo cambiare le cose, lavorando sui nostri automatismi. Il nostro cervello, grazie alla sua plasticità, possiede la capacità di modificarsi nella misura in cui vive nuove e ripetute esperienze.
E’ possibile, perciò, costruire dentro di noi uno stato mentale di calma!
Prima di spiegarti, come, devo però avvisarti che per raggiungere questo obiettivo non basta l’intenzione.
E non basta apprendere delle tecniche, per quanto possano essere efficaci.
Se mi segui da tempo sai che lo ripeto come un “mantra” . Come ci ricorda Maria Montessori che anche in questo caso ha molto da dirci, si tratta di una “trasformazione profonda della propria interiorità”. Un processo che la scienziata definiva “normalizzazione”. L’ho già scritto in un mio precedente articolo https://danielascandurra.com/non-ce-la-faccio-piu-genitori-e-stress-ai-tempi-del-coronavirus/. Una sorta di rinascita bio-psichica grazie a cui ogni bambino riesce a ritornare a uno stato di naturalezza originaria, liberandosi man mano dalla paura, dalla pigrizia, dalla timidezza, dall’aggressività, dal capriccio. Ecco, nello stesso modo è necessario che il genitore si “normalizzi”, che intraprenda un lavoro di bonifica, di risanamento del terreno malsano e paludoso in cui si ritrovano quei pensieri, quegli atteggiamenti, quegli stati d’animo che mettono in serio pericolo la relazione con i suoi figli e non gli permettono di porsi in ascolto autentico dei loro bisogni”.
Per questo ho creato un progetto di Scuola Genitori che, a differenza di altre proposte simili, si caratterizza come un percorso di crescita personale in grado di aiutare le mamme e i papà, attraverso gli insegnamenti montessoriani, a diventare i genitori che desiderano essere.
Si, l’approccio Montessori, le cui intuizioni vengono oggi confermate strepitosamente dalle neuroscienze, rappresenta uno strumento potente di cambiamento e la notizia straordinaria è che non funziona solo per l’infanzia, ma è possibile applicarlo in qualsiasi fase della nostra vita, con risultati impensabili.
Anche in questo caso.
Montessori può aiutarti a diventare il genitore calmo che desideri essere.
Grazie alla sua attenta osservazione, la Dottoressa scopre che i bambini, nel momento in cui riescono a concentrarsi, si trasformano, si quietano. Le difficoltà relative ai loro comportamenti spariscono. La loro attenzione migliora notevolmente e addirittura la personalità cambia, il loro cervello si esercita alla calma e diventano più abili a cavarsela nella vita di tutti i giorni. Mostrano risorse inimmaginabili e sono felici.
Anche per noi adulti funziona così. La nostra mente può essere la nostra migliore amica, ma trasformarsi nel peggiore nemico se non sappiamo sfruttare le sue enormi potenzialità.
Essere genitori oggi è particolarmente difficile. Viviamo tempi in cui la nostra capacità di attenzione e concentrazione è messa a dura prova anche dai ritmi frenetici a cui siamo sottoposti quotidianamente, costretti col pensiero a viaggiare sempre più velocemente, per tenere sotto controllo più elementi, senza riuscire a focalizzarci su nessuno di essi, costantemente in ansia ed estremamente stanchi.
Proprio per questo è fondamentale allenarci, per lavorare sulla calma mentale. Se la nostra mente è calma, siamo meno stressati, più lucidi, in grado ascoltarci e ascoltare meglio i nostri figli e decisamente più creativi ed efficaci nel risolvere i problemi.
Da dove cominciare?
Concludo offrendoti un paio di suggerimenti.
1. Cerca di ritagliarti un po’ di tempo, ogni giorno, per compiere delle azioni che ti aiutino a immergerti in te stessa/o e nel momento presente, e un po’ alla volta a non perdere il controllo.
Concentrati sulle sensazioni connesse al tuo respiro.
Inizialmente anche solo per una sola inspirazione ed espirazione.
Rimani in contatto con le emozioni e gli stati d’animo di quel momento, piacevoli o meno e accoglili senza giudizio. Prova a osservarli con distacco, fino a quando gradualmente si allontaneranno. Non preoccuparti se non ci riesci subito. Potrebbe volerci un po’ di tempo e di ripetizione. E forse, all’inizio potrebbe sembrarti un’esperienza che non ti appartiene, una forzatura. Sappi che è normale. Si tratta della resistenza che oppone la mente di fronte alla paura di guardarsi più in profondità.
Questa, “apparentemente” semplice esperienza, se ripetuta nel tempo, ti permetterà di essere meno impulsiva/o, di concentrarti meglio e sperimentare la calma. Più imparerai a concentrarti, meno l’ansia e lo stress albergheranno dentro di te.
Ripeti quotidianamente questo esercizio.
Per ottenere risultati bisogna ripetere certe azioni. Solo così ne diventiamo padroni. Nella ripetizione si creano nuove reti neurali. Usando le parole di Maria Montessori “le informazioni penetrano nella mente, la formano, diventano carne mentale”. La ripetizione genera successo, confermano oggi le neuroscienze.
Adesso immagina che ricadute potrà avere tutto questo sulla relazione con i tuoi figli!
Se sei più calma/o li ascolterai con più pazienza e concentrazione quando ti parleranno e, invece di irritarti di fronte a un comportamento irragionevole, potresti ritrovarti a essere meno reattiva/o, a comprendere le loro fatiche e a cercare insieme una possibile soluzione.
2. Lavora sul tuo dialogo interno. Forse non credi abbastanza in te stessa/o. Pensi che gli altri genitori siamo migliori di te nel gestire rabbia, stress e nervosismo?
Esercitati a dialogare con te stessa/o. Rifletti su “come ti parli” su “cosa ti dici del continuo” e prova a cambiare le domande che ti fai solitamente. Le parole che usi fanno la differenza su come ti senti, ti percepisci e sul tuo umore in generale. Invece di chiederti “Perché non riesco a farmi ubbidire?”, “Perché reagisco sempre in modo così nervoso?”, “Perché mio figlio non mi ascolta?”, prova a domandarti “Cosa posso fare per diventare un genitore più calmo?”, “Come posso parlare alla mia bambina in modo che mi ascolti?”, “Cosa posso fare per migliorarmi e diventare la mamma, il papà che desidero essere?”. Ricordati che è solo un mito da sfatare pensare che esista il genitore perfetto. Tutte le mamme e i papà commettono errori, si arrabbiano e perdono il controllo. Ma se impariamo a dialogare con noi stessi, a connetterci costantemente con la nostra parte più intima e profonda, saremo in grado di sostenere la crescita dei nostri figli e sviluppare una genitorialità resiliente.
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