“Il mio bambino ha ricominciato a farsi la pipì addosso. Usava benissimo il vasino e da un momento all’altro, non so cosa sia successo, non ne ha più voluto sapere!”.
“Da qualche mese, nostra figlia di 9 anni, si comporta in modo inspiegabile. È sempre critica verso noi genitori, inquieta e oppositiva. Stiamo assistendo a un’enorme regressione nel suo comportamento che causa continue discussioni, di cui spesso ci rammarichiamo…”
“Ultimamente mio figlio di 4 anni ha cominciato a parlare con un tono di voce e un linguaggio da bambino piccolo, sembra proprio che finga di non saper parlare…eppure non c’è stato nessun avvenimento particolare nella nostra famiglia che abbia potuto causare questa regressione…”.
Forse anche a te, cara mamma, caro papà, così come a tanti genitori, le regressioni del tuo bambino stanno causando stress e disorientamento. Ti chiedi cosa possa essere successo e per quale misterioso motivo lo sviluppo di tuo figlio sembra avere subito improvvisamente una battuta d’arresto.
“Si tratta di una fase temporanea o questo comportamento è una spia di qualcosa di più serio?”.
Se questo è ciò che ti stai domandando, voglio dirti che è del tutto naturale che un genitore si preoccupi quando i propri figli sembrano retrocedere nel loro percorso di crescita.
Da quando sono diventata mamma, è successo tante volte anche a me. So molto bene quanto i momenti di crisi di un figlio – nel mio caso una figlia – rappresentino un’esperienza altamente faticosa e frustrante per un genitore.
Ma lo studio della pedagogia, in modo particolare di quella montessoriana, mi è stato di grande aiuto per conoscere le tappe fondamentali dello sviluppo di mia figlia e aiutarla nei momenti critici della sua crescita.
Ho capito meglio il suo pensiero e il suo comportamento in determinati periodi.
Ed è proprio questa conoscenza che voglio condividere con te, per aiutarti ad affrontare in modo efficace i momenti in cui ti sembra che tuo figlio, invece di progredire nel suo sviluppo, torni indietro.
Le regressioni sono punti di svolta
Devi sapere che la crescita non è un processo lineare, ma ricorsivo, che si svolge nella forma di due passi avanti, un passo indietro.
E prima di un progresso c’è spesso una regressione.
Mi spiego.
I bambini alternano momenti in cui evolvono velocemente ad altri nei quali, spaventati all’idea di diventare grandi, esprimono il bisogno di “tornare indietro”. Ogni “balzo” in avanti nella crescita è spesso preceduto da un periodo di crisi – pianto, malumore, bisogno forte di dipendenza – una fase durante la quale i bambini richiedono, agli adulti che si prendono cura di loro, un’attenzione particolare, una maggiore “porzione” di coccole e rassicurazioni.
Il loro corpo e il loro cervello si modificano velocemente e questi cambiamenti si riflettono inevitabilmente sul comportamento. Anche eventi temporanei, più o meno rilevanti, possono portare a una regressione:
- il primo dentino
- l’entrata al nido o alla scuola materna
- un trasloco
- un viaggio
- l’arrivo di una sorellina
- un raffreddore
- una malattia
- un lutto
- la separazione dei genitori
Ecco che ricominciano a succhiarsi il dito, parlano come fossero più piccoli, insistono per essere presi spesso in braccio, chiedono di essere imboccati anche se sanno mangiare da soli, vogliono tornare a dormire nel lettone…
In questi periodi manifestano comportamenti regressivi perché sono disorientati dai grandi cambiamenti intorno a loro e nel proprio sviluppo. Cambiamenti grazie ai quali sono in grado di acquisire nuove abilità, ma da cui vengono colti alla sprovvista, ritrovandosi da un giorno all’altro in un mondo nuovo dove tutto è cambiato.
Riflettici un momento.
Immagina di svegliarti improvvisamente in un luogo sconosciuto dove tutto è diverso rispetto a ciò a cui sei abituata/o.
Cosa fai?
- Ti giri dall’altra parte e riprendi a dormire come niente fosse? Non credo.
- Ti viene voglia di farti una bella mangiata? Anche di questo dubito…
- Avresti bisogno di trovare un volto familiare a cui aggrapparti per sentirti consolato e rassicurata/o prima di partire alla scoperta di questo nuovo posto? Sicuramente!
È proprio quello che prova tuo figlio!
Perciò,
quelle che comunemente vengono identificate come “regressioni” rappresentano in realtà dei punti di svolta nello sviluppo di ogni bambino. Si tratta di grandi passi in avanti nella crescita, ma allo stesso tempo di fasi in cui i bambini si disorganizzano, manifestando un enorme fatica ad autoregolarsi emotivamente e nel comportamento.
Le regressioni non durano per sempre
Queste disorganizzazioni agitano non solo i bambini, ma anche i loro genitori che di fronte ai comportamenti regressivi, per paura di sabotare il naturale percorso di crescita e che i bambini disimparino ciò che hanno imparato, evitano di assecondare le loro richieste di conforto e rassicurazione.
“Il modo in cui proviamo a bandire queste manifestazioni spiacevoli è correggendo ancora di più, tentando con più forza che mai di costringere il carattere del bambino (…) a incanalarsi lungo le strade che noi riteniamo debba percorrere per il suo stesso bene. (…) Nell’ansia di aiutare lo sviluppo si rischia di cadere nell’estremo opposto.” Maria Montessori
Ecco perché cara mamma, caro papà, è importante che tu sappia che le regressioni fanno parte della crescita e sono sempre momentanee. Perciò, non correrai il rischio di cancellare i progressi realizzati fino ad ora dal tuo bambino, se concederai spazio al suo bisogno di rassicurazione e conforto.
Piuttosto è vero il contrario:
se tuo figlio non si sentirà legittimato nell’esprimere la sua esigenza di tornare “temporaneamente” piccolo, con molta probabilità ci vorrà molto più tempo perché la regressione rientri; penserà che non lo capisci, che non lo vedi, si sentirà inadeguato e crederà di deluderti. Rimarrà bloccato.
“L’aiuto più grande che noi adulti possiamo offrire è quello di renderci conto che i bambini sono liberi di svilupparsi a modo loro. D’altro canto, rischiamo di rendere il loro lavoro molto difficile. Se insistiamo nel dire: «Le mamme sanno cosa è meglio» e cerchiamo di formare l’intelletto e il carattere in crescita dei bambini secondo i nostri criteri, riusciremo solo a distruggerne l’autodisciplina; manderemo in frantumi la loro capacità di concentrazione se tenteremo di focalizzarne l’attenzione su argomenti a cui non sono ancora interessati, e se insistiamo con troppa durezza diventeranno bugiardi”. Maria Montessori
Hai mai pensato che ciò che tu consideri un’involuzione, un peggioramento in realtà è solo una pausa che permette al tuo bambino di ricaricarsi per partire più sicuro e fiducioso?
Cara mamma, caro papà, accorda a tuo figlio il tempo necessario per vivere le sue regressioni.
Nella misura in cui sperimenterà la tua comprensione, durante questi fisiologici momenti di crescita, sarà in grado di voltare pagina e impadronirsi delle abilità di cui ha bisogno per progredire nel suo sviluppo.
Non cedere al timore che questi periodi critici dureranno per sempre.
Tua figlio non continuerà a fare la pipì a letto fino all’università. E non farà sempre fatica a dormire da solo o a fare i compiti o a gestire la sua collera.
Molto spesso le fughe all’indietro di tuo figlio durano giusto il tempo che gli è concesso per ritornare “piccolo” e poi sarà proprio lui a desiderare di tornare grande.
Sappi, però, che
se da una parte è importante che tuo figlio percepisca che i suoi comportamenti regressivi sono compresi e riconosciuti è altrettanto indispensabile che tu ti accorga in tempo dei segnali, il più delle volte impercettibili, che dovrebbero farti capire che non è più necessario assecondare le sue richieste regressive.
Se così non fosse, il rischio sarebbe quello di introdurre un’abitudine dannosa per la crescita del tuo bambino.
Cosa fare di fronte alle regressioni dei bambini
Per evitare di rinforzare eccessivamente i comportamenti regressivi è fondamentale mettere in gioco la tua sensibilità, la tua capacità di osservazione in modo da “tarare” i comportamenti più adatti a tuo figlio e guidarlo rispettando i suoi tempi, la sua individualità.
“…se osserviamo con attenzione, impareremo qualcosa sui modi dell’infanzia. È una maniera nuova di guardare al problema della responsabilità che grava con pesantezza su molti genitori. Chi ha cercato di apprendere i modi dell’infanzia dai bambini (anziché dalle proprie idee di adulto) è rimasto davvero sorpreso dalle scoperte fatte”. Maria Montessori
Nella visione montessoriana è l’adulto che deve farsi aiutare dal bambino per capire come rispondere ai suoi bisogni. L’osservazione lo sollecita a cambiare se stesso, esercitando un continuo controllo sulle proprie emozioni, sui propri stati d’animo, sui propri atteggiamenti.
Un vero e proprio percorso autoriflessivo di trasformazione personale.
Per questo è importante che tu abbia a disposizione esatte indicazioni di cosa non fare nei momenti di crisi del tuo bambino, per evitare di perdere tempo, energie, soldi e soprattutto di non avere a portata di mano gli strumenti giusti per migliorare la relazione con tuo figlio.
Iscrivendoti alla mia Scuola Genitori o richiedendo una consulenza con me troverai un supporto pratico per sviluppare maggiore fiducia in te stesso come genitore ed essere preparato a rispondere in modo competente ed efficace ai reali bisogni di tuo figlio.
Compila il modulo qui sotto ora
2 Comments
Anita Anibaldi
Molto interessante e utile a tutte le mamme e non solo questa lunga dissertazione grazie
Daniela
Grazie per questo feedback Anita!
Comments are closed.