Alessio è un bambino di 8 anni e, nonostante mamma e papà facciano di tutto per incoraggiarlo e cercare di “smorzare” i suoi timori, non vuole mai andare alle feste di compleanno dei suoi compagni.
Giada invece ha pochi mesi e non c’è situazione in cui non pianga: è impossibile farla stare nel passeggino per qualche minuto appena, perché comincia a urlare. Le uscite di casa, per mamma e papà, sono diventate un incubo. Anche in fascia non c’è verso. Giada vuole stare SOLO in braccio. Quando dorme, se sente un minimo rumore, sussulta e poi si sveglia piangendo. La mamma racconta che in casa non riesce a lasciarla nella sdraietta o sul materassino per terra, anche solo per il tempo di una doccia veloce. Lei e il suo compagno si chiedono se non sia rimasta traumatizzata per qualcosa, dopo il parto.
Eleonora di 4 anni ha spesso delle crisi di rabbia inspiegabili, anche nelle giornate in cui sembra divertirsi tanto. Persino in vacanza! Il papà racconta che quest’estate era al settimo cielo al pensiero di partire, ma durante le due settimane al mare non ha fatto altro che piangere e lamentarsi. La sabbia era fastidiosa perché si infilava dappertutto, l’acqua del mare troppo fredda, in piscina c’era troppa gente, la sera era una tragedia riuscire a farla addormentare. Insomma una vacanza da dimenticare!
Tommaso è un ragazzo che va facilmente in ansia, in quanto tende a pensare sempre al peggio. Se i suoi amici non rispondono in tempi brevi ai suoi messaggi, invece di immaginare che possano essersene semplicemente dimenticati o che abbiano il cellulare spento, l’unico pensiero che lo tormenta è che non gli rispondono perché sicuramente ce l’hanno con lui per qualcosa. Tommaso ha 13 anni.
Ti sembra di aver ritrovato, in questi brevi racconti, qualche caratteristica del temperamento di tuo figlio?
Allora continua a leggere l’articolo.
Potresti scoprire che tuo figlio non è un bambino o un ragazzo con un carattere difficile, come hai creduto fino a questo momento. È molto probabile, invece, che sia altamente sensibile.
No, non si tratta di una malattia, né di un disturbo. E neanche di un problema comportamentale.
L’alta sensibilità è un tratto temperamentale innato, a base genetica, scoperto negli anni Novanta da Elaine Aron, psicoterapeuta e ricercatrice.
E’ un tratto che si eredita e che caratterizza la personalità di base con cui si affronta la vita.
È il modo con cui tuo figlio, tua figlia vede il mondo.
Pensa che circa il 20-30% degli individui possiede questa caratteristica.
Una percentuale molto alta per considerare questo tratto come un disturbo o una patologia, ma non abbastanza per essere ancora compreso pienamente.
Proprio perché ancora poco conosciuta (anche tra gli “addetti ai lavori”!) l’alta sensibilità mette in difficolta tantissimi genitori che, preoccupati di fronte alle intense risposte emotive dei loro bambini o vedendoli sopraffatti in situazioni da cui i loro coetanei non sembrano per niente infastiditi, si chiedono se non ci sia qualcosa di strano o di sbagliato nei loro figli o se non siano loro stessi ad essere dei pessimi genitori.
Un po’ come è successo ai genitori di Alessio, Giada, Eleonora e Tommaso e alle tante mamme e ai tanti papà che si rivolgono a me per gli stessi motivi.
Se questo è anche il tuo stato d’animo, voglio rassicurarti.
Né tu né tuo figlio, tua figlia siete sbagliati.
E’ importante, però, che tu sappia una cosa.
L’ambiente ha un ruolo fondamentale nel caratterizzare questo tratto come vantaggio o svantaggio. Mi riferisco al contesto socioculturale, così come quello scolastico, ma soprattutto quello familiare!
Questo è quello che scrive al riguardo E. Aron: “Sia la mia ricerca che quella di altri indicano che sono soprattutto le cure genitoriali a decidere se l’espressione della sensibilità diventerà un vantaggio o una fonte d’ansia”.
Ecco perché ho deciso di specializzarmi nell’alta sensibilità, per aiutare i genitori a comprendere e a gestire al meglio questo aspetto che contraddistingue il temperamento dei loro figli, affinchè si trasformi in una grande risorsa.
Come funziona il cervello di un bambino altamente sensibile?
I bambini altamente sensibili nascono con un sistema nervoso altamente reattivo, cioè, che tende a percepire molte più informazioni dall’ambiente, con un’intensità superiore alla norma. Un cervello che elabora e processa gli stimoli interni ed esterni in modo più profondo di altri.
Questo modo di funzionare li porta rapidamente a sovraccaricarsi e a sentirsi sopraffatti dalle situazioni.
In generale,
- i bambini altamente sensibili si stancano con facilità, perciò, hanno bisogno più degli altri di fare pause e di riposare
- si sentono disturbati dal rumore di determinati luoghi, dal troppo caldo, da cerniere ed etichette che urtano sulla pelle. Un odore in cucina potrebbe risultare troppo intenso e insopportabile per l’olfatto di un bambino con questa marcata sensibilità, tanto da non riuscire a mangiare e rimanere seduto a tavolo. Anche un indumento bagnato può diventare un dramma.
- I bambini altamente sensibili sono in grado di percepire dettagli minuscoli e sottili che ad altri sfuggono, sia nell’ambiente che nelle persone (uno sguardo, un tono di voce) e proprio per questo tendono facilmente a distrarsi.
- Si accorgono con rapidità se gli altri stanno male, siano essi genitori o compagni di scuola o amici. Sono molto attenti ai loro stati d’animo, da cui risultano particolarmente influenzati.
- Sono bambini che provano rapidamente frustrazione (soprattutto quando devono fare molte cose contemporaneamente) e tendono a piangere per ogni minima contrarietà. Le loro reazioni ai cambiamenti (anche minimi) sono molto spiccate.
- Sono particolarmente riflessivi e hanno necessità di osservare a lungo prima di agire. Inoltre, per evitare la sovrastimolazione potrebbero non voler andare alle feste o partecipare agli sport di squadra.
- Sono anche perfezionisti. Quando sono sottoposti ad esame, per esempio durante una partita di calcio o un saggio di danza, possono andare in ansia e non ottenere risultati soddisfacenti. E le loro reazioni di fronte a un piccolo errore, potrebbero risultare esagerate.
- I bambini altamente sensibili possiedono, inoltre, un senso della giustizia molto forte. Per esempio, stanno veramente male se qualcuno viene preso in giro.
Sono, insomma, bambini che percepiscono tutto più intensamente, per questo motivo, hanno reazioni emotive e comportamentali più accentuate rispetto ad altri loro coetanei (ad es. crisi pianto angoscianti, urla, crisi di collera inspiegabili anche in situazioni di divertimento, difficoltà ad addormentarsi…).
A volte, perciò, potrebbero essere scambiati per bambini iperattivi, con disturbo da deficit di attenzione, dell’elaborazione sensoriale o addirittura dello spettro autistico. O etichettati come bambini difficili.
La realtà, invece, è che l’alta sensibilità è un amplificatore.
Di fronte a uno stimolo i bambini altamente sensibili elaborano quell’informazione in modo diverso da altri.
È come se avessero un amplificatore mentale che fa sentire loro i suoni, i rumori, ma anche le emozioni in modo amplificato, più forte. Oppure, per farti un esempio più comprensibile, è come se vedessero le cose in alta definizione, mentre altri le vedono sfocate.
Ecco perché, a un occhio inesperto potrebbero sembrare bambini estremamente irritabili e capricciosi, ma la verità è che vivono in modo più profondo, empatico ed emotivo ciò che gli accade e li circonda.
Vanno, pertanto, approcciati tempestivamente con le giuste modalità per evitare di considerarli ciò che non sono e aiutarli, invece, a diventare adulti felici e consapevoli del dono speciale che rappresenta la loro sensibilità.
Come trattare un bambino altamente sensibile. Quattro (4) strategie efficaci per gestire al meglio l’alta sensibilità di tuo figlio
Hai mai provato a montare un mobile Ikea senza seguire passo passo le istruzioni?
Un’impresa davvero difficile, se non impossibile. Un rompicapo da cui non se ne viene fuori.
Al contrario, se segui le indicazioni nei minimi dettagli, seppur impegnativo e a volte complesso, ci riuscirai con molta più facilità di quanto tu creda. E soprattutto ne sarai particolarmente soddisfatta/o.
Ovvio, non sto paragonando tuo figlio a un mobile. Se mi leggi da tempo, sai che utilizzo molto gli esempi che attingono dalla quotidianità, per aiutarti a sintonizzarti meglio con quello che cerco di spiegarti.
In questo caso, quello che desidero che tu sappia è che il funzionamento altamente sensibile è diverso da quello che non lo è. Proprio per questo diventa necessario aver chiaro cosa fare quando tuo figlio, tua figlia va in sovraccarico. Altrimenti la situazione rischia di diventare ingestibile, in certi casi un vero e proprio inferno.
Ecco 4 strategie che ti aiuteranno, nel tempo, a tenere il suo livello di stimolazione più basso, in modo che si sovraccarichi molto meno.
Incoraggia tuo figlio, tua figlia a fare pause frequenti e a riposare
Le pause, in generale, rappresentano un aspetto fondamentale per la serenità di un bambino o ragazzo altamente sensibile. Purtroppo, a causa dei ritmi frenetici a cui siamo sottoposti quotidianamente, spesso, l’importanza del riposo viene sottovalutata.
Ma proprio perché un bambino altamente sensibile sente ed elabora le cose in modo più profondo, le soste per lui sono necessarie.
Se ne sente il bisogno, nel corso della giornata deve potersi “allontanare” da ambienti rumorosi e sovrastimolanti, perché questo gli consente di ricaricarsi, evitando di stressarsi e lasciarsi andare a reazioni esplosive.
A questo proposito, se ancora non l’hai fatto ti suggerisco di creare un angolo “zen”, un posto della vostra casa che tenga lontano tuo figlio, tua figlia, da qualsiasi tipo di stimolo o distrazione e gli/le permetta di appartarsi per riprendersi, quando l’intensità delle sue emozioni sta prendendo il sopravvento. Potrebbe essere un angolo della sua stanza o un posticino accogliente nel vostro soggiorno. A seconda delle sue esigenze e preferenze “sensoriali” potrà essere “arredato” con oggetti morbidi e soffici (un cuscino, un plaid), con i suoi libri preferiti o una piccola cassa con cui ascoltare della musica rilassante.
Infine, se tuo figlio, tua figlia è in età scolare ti suggerisco di limitare la quantità di attività giornaliere in cui coinvolgerlo/a dopo la scuola.
Sii consapevole dei suoi limiti.
In particolare i bambini e i ragazzi altamente sensibili possono sentirsi esausti dopo una giornata di scuola. Piuttosto, lascia che se ne stia un po’ di tempo tranquillo nella sua stanza, per dedicarsi a un’attività che gli piace (che non sia un videogioco!).
Stabilisci e mantieni delle routine
Avere una routine prevedibile e familiare aiuta i bambini a sentirsi al sicuro e sapere cosa aspettarsi.
Questo aspetto assume maggiore rilevanza per i bambini altamente sensibili che si sentono facilmente spiazzati dalle sorprese e dal non sapere cosa potrà accadere da un momento all’altro.
In particolare, se tuo figlio, tua figlia è ancora piccolo/a, gli/le sarà di grande aiuto riuscire a immaginare come si svolgerà la sua giornata, persino la sua settimana!
Perciò,
- cercate di mangiare sempre alla stessa ora
- mantenete la stessa routine per l’addormentamento
- preparate la sera prima i vestiti da indossare l’indomani
- lascia che usi gli stessi giochi, racconta a tuo figlio, tua figlia cosa succederà durante la giornata, soprattutto dopo che andrai a prenderlo/a al nido o alla scuola dell’infanzia.
- Aiutalo/a a visualizzare cosa accadrà e cosa dovrà fare.
Man mano che crescerà l’aiuterai ad acquisire la capacità di far fronte ai cambiamenti e a diventare più resiliente di fronte a ciò che inevitabilmente potrà cambiare nella sua quotidianità e nella vita in generale.
Crea il suo “Kit della calma”
Oltre ad avere un angolo che aiuti tuo figlio, tua figlia a ritrovare la calma, potrai creare per lui/lei un vero e proprio Kit da portare con sé (a scuola, in viaggio, a lezione di musica, a casa di un amico…), contenente oggetti “calmanti” e pronti per l’uso in situazioni di emergenza: palline antistress, bottigliette sensoriali, un piccolo set di tessuti piacevoli al tatto come seta, pile o velluto morbido, immagini che lo/la rendono felice, un profumo che gli/le piace e lo/la rilassa…
A seconda dell’età, il Kit potrebbe avere a che fare anche con una serie di strategie calmanti, come tecniche di respirazione o di rilassamento muscolare.
È importante che insegni a tuo figlio, a tua figlia, alcune abilità di coping, adatte alla sua età, che possano aiutarlo/a a sentirsi più sicuro/a quando viene sopraffatto/a da emozioni intense.
Mantieni la calma e cerca di non reagire in modo eccessivo
Si, lo so. E’ più facile a dirsi che a farsi.
Ma sappi che più tu reagisci al comportamento di tuo figlio, tua figlia, più lo rinforzi. Se, invece, rimani calma/o è probabile che lui/lei riesca a calmarsi più in fretta.
Quando i nostri figli, che siano bambini o ragazzi, non si comportano in modo adeguato in realtà ci stanno comunicando che sono sopraffatti dalle loro emozioni e non sono ancora in grado di gestire quella determinata situazione.
Essere genitore di un bambino altamente sensibile può mettere a dura prova la tua pazienza, ma ricorda che il modo in cui affronti e gestisci il caos emotivo di tuo figlio, di tua figlia, l’aiuterà a sentirsi al sicuro e a comprendere come ci si comporta in circostanze impegnative.
Quello di cui ha particolarmente bisogno un bambino altamente sensibile è avere dei genitori da cui sentirsi ascoltato, rassicurato, che lo aiutino ad accettare e regolare le proprie emozioni, senza negarle o minimizzarle:
“Ma dai, non è successo niente di grave! Adesso smettila di piangere!”
“Sei troppo emotiva/o!”
L’importanza di un ambiente calibrato per i bambini altamente sensibili
Come ci ricorda Elena Lupo, Consulente internazionale Alta Sensibilità (ICHS), con cui ho avuto il privilegio di formarmi,
“I bambini sensibili per funzionare al meglio
hanno bisogno di un’ambiente particolarmente «calibrato», in senso materiale ed
emotivo, di ripetute rassicurazioni rispetto alle loro paure, anche se
apparentemente «infondate» o non comprese dall’adulto, di ambienti non
competitivi e di aspettative ragionevoli rispetto ai loro risultati. Hanno
bisogno di soglie adeguate di stimolazione, che tengano conto della loro
curiosità e nel contempo dei loro limiti di sovraccarico, necessitano di grande
attenzione anche agli aspetti non verbali e al rispetto dei loro ritmi
naturali”.
Solo in questo modo il tratto dell’alta sensibilità potrà trasformarsi in vantaggio per tuo figlio, tua figlia.
Diversamente, esiste una maggiore probabilità, rispetto alla media, che questa caratteristica diventi eccessiva timidezza o ansia.
Ad oggi, i numerosi studi scientifici condotti in diversi paesi come l’Italia, l’Olanda, l’Inghilterra, gli Stati Uniti hanno confermato che l’alta sensibilità contribuisce ad aumentare la vulnerabilità di bambini e ragazzi, se cresciuti in ambienti sfavorevoli, non supportivi, non ottimali per il loro temperamento sensibile. Addirittura è stata dimostrata l’insorgenza di disturbi di vario tipo come aggressività, ansia, preoccupazioni, problemi di attenzione e così via.
Solo in ambienti dove si sentono compresi, valorizzati, sostenuti e accolti nella loro unicità i bambini e i ragazzi altamente sensibili fioriscono. Le ricerche spiegano che in questi contesti la loro alta sensibilità permette loro di crescere bene e acquisire competenze migliori dei loro coetanei.
Perciò, se leggendo questo mio articolo sei rimasta/o colpito da qualcosa in particolare che ti ha fatto pensare a tuo figlio, tua figlia non aspettare che passi troppo tempo.
La tempestività nel cercare di comprendere come funzionano i nostri figli è fondamentale, in quanto ci permette di individuare gli strumenti adeguati per fornire ai loro bisogni le giuste risposte. In questo modo ne beneficiano loro, ma anche noi.
Certo, si tratta di un aumentato sforzo di comprensione che, però, “pagherai” in grammi se confrontato con il rimpianto di non aver agito per tempo che richiede, invece, di essere pagato in tonnellate.
Compila il form qui sotto e contattami per fissare una videocall gratuita durante la quale potrai condividere i tuoi dubbi, le tue preoccupazioni e raccontarmi di cosa hai notato in lui/lei che ti fa pensare che possa essere altamente sensibile.
Io cercherò di capire come poterti aiutare.