Non di rado i genitori con cui lavoro mi raccontano che una delle questioni su cui non riescono a trovare un’idea condivisa riguarda la gestione del denaro da dare ai figli.
Probabilmente succede anche a te.
Tuo figlio non fa altro che chiederti soldi per comprarsi le figurine, le carte pokemon, il fumetto.
Tua figlia esce con le amiche e te li chiede per prendersi il gelato o acquistare quei cargo all’ultima moda che tanto desidera.
Poi ci sono le feste di compleanno dei compagni, e allora bisogna tirar fuori anche quelli per i regali.
Puntualmente, di fronte a queste richieste si accende la stessa discussione.
Tu saresti dell’idea di dare i soldi ai tuoi figli di volta in volta, mentre il tuo partner opterebbe per una paghetta mensile da far gestire loro in autonomia.
Chi ha ragione tra voi due?
E poi.
Se decidete di dare una paghetta
- quando dovreste darla?
- A che età è giusto cominciare?
- La proponete come premio per aver svolto alcuni lavoretti in casa o quando i vostri figli ottengono buoni voti a scuola?
Insomma, le domande e i dubbi che ruotano intorno al tema “figli e soldi” sono innumerevoli.
Se anche tu, come i tanti genitori che si rivolgono a me, hai bisogno di trovare risposte a queste domande, allora sei nel posto giusto!
Intanto vorrei cominciare col chiarire che la paghetta NON è denaro guadagnato!
Si, hai letto bene.
La paghetta non va corrisposta ai tuoi figli come un compenso per aver studiato o per i “lavori” che svolgono in casa.
Si tratta di un’abitudine molto praticata nelle famiglie, ma che rischia nel tempo di trasformarsi in una lezione negativa, in quanto spinge i bambini a ragionare in termini
“Studio, rifaccio il letto, porto fuori le immondizie… per avere i soldi”.
Niente di più diseducativo!
La famiglia non è un’azienda, bensì un luogo dove ognuno, dal più piccolo al più grande, come in uno sport di squadra, contribuisce al buon andamento familiare.
Pagare i tuoi figli perché facciano la “loro parte” non è una buona regola.
Un conto è educare a essere collaborativi e responsabili in casa. Un altro discorso è aiutarli a sviluppare delle buone abitudini e competenze finanziarie.
Ecco perché la paghetta deve essere assolutamente svincolata dalla collaborazione in famiglia o dall’impegno scolastico.
Il suo unico obiettivo consiste nell’aiutare i tuoi figli
- a comprendere il valore delle cose
- a gestire il denaro – “Non posso comprare tutto quello che desidero altrimenti i soldi finiscono!” –
- a risparmiarlo
- a non sprecare
- a porsi degli obiettivi e a mettere da parte i soldi necessari per raggiungerli.
Ciò non toglie che a fronte dello svolgimento di attività “straordinarie”, come potrebbero essere tagliare l’erba o pulire le finestre, i bambini possano ricevere un compenso “extra”.
Purtroppo ad oggi manca ancora la consapevolezza del fine educativo della paghetta e di quanto sia importante insegnare ai nostri figli il valore della responsabilità economica.
Sin da piccoli, in modo che da grandi non si trovino facilmente in difficoltà finanziarie.
Quanti adulti di oggi avrebbero potuto evitare di indebitarsi se qualcuno avesse insegnato loro a gestire bene i soldi, a risparmiare e a utilizzare gli strumenti adeguati per evitare di complicarsi la vita!
Sono certa che tu, come qualsiasi genitore, desideri un futuro più promettente per i tuoi figli!
Perciò, non fartene una colpa se, involontariamente, hai commesso l’errore di introdurre la paghetta sulla spinta del semplice pensiero “lo fanno anche altri genitori” oppure “la ricevevo da piccola e allora lo faccio anch’io con i miei figli”, senza soffermarti a ragionare sulla sua utilità ai fini educativi.
Ho scritto questo articolo proprio per aiutarti a realizzare questo necessario cambiamento di mentalità.
Ecco cosa puoi fare concretamente:
- Stabilisci un importo fisso che sia adeguato all’età e alle esigenze dei tuoi figli.
Puoi cominciare quando hanno 4/5 anni. Anche se non capiscono ancora come si utilizzano i soldi per acquistare le cose, non è mai troppo presto per iniziare a imparare.
Lo diceva già Maria Montessori:
“Bisogna quindi che i bambini ne facciano personalmente esperienza, acquistando essi stessi alcuni oggetti, e si rendano conto di ciò che possono acquistare con l’unità monetaria del loro paese”.
Ovviamente, a questa età non hanno necessità di essere indipendenti nel comprarsi qualcosa, ma potranno usare quei soldi nel momento in cui desiderano un piccolo gadget o un dolcetto.
In questo modo impareranno presto che se vogliono qualcosa devono risparmiare per ottenerla. Che grande apprendimento, in un’epoca in cui i bambini faticano a tollerare l’attesa, tendendo a voler soddisfare immediatamente ogni loro desiderio!
Come ho già scritto altre volte i tempi di attesa sono necessari per lo sviluppo del pensiero. I bambini che riescono a tollerare l’attesa saranno in futuro dei ragazzi che supereranno le crisi adolescenziali meno faticosamente.
Man mano che i tuoi figli cresceranno e padroneggeranno concetti e abilità di calcolo potranno comprenderne meglio l’utilizzo.
- Definisci insieme ai tuoi figli le regole di base per l’utilizzo della paghetta, mettendole anche per iscritto.
Quali sono le spese che possono gestirsi in autonomia?
Cosa possono comprarsi con quei soldi e cosa no? Per esempio con figli adolescenti potreste concordare che non si acquistano sigarette o che non si fanno spese oltre un certo importo.
- Lascia che sperimentino sia i benefici di una buona gestione del denaro che le conseguenze di una sbagliata.
Mi spiego.
È possibile che inizialmente i tuoi figli non siano abili nel gestire i soldi. Potrebbero spenderli tutti prima di ricevere la paghetta successiva.
È normale che succeda. Devono imparare a regolarsi.
Proprio per questo non è opportuno dare denaro in più, anticiparlo prima del tempo, diminuire l’importo fissato o addirittura togliere del tutto la paghetta. È più saggio lasciare che commettano degli errori e sperimentino le naturali conseguenze di una scarsa pianificazione del budget.
Sicuramente faranno meglio la volta dopo.
Piuttosto cogli l’occasione per far riflettere insieme a loro su come evitare di “sperperare” e amministrare meglio il denaro. In questo modo gli errori di trasformeranno in preziose esperienze educative.
La paghetta rappresenta un vero e proprio strumento educativo con cui puoi aiutare i tuoi figli a diventare persone responsabili.
Infatti permette loro di comprendere cosa desiderano e di cosa hanno bisogno.
Ma anche di acquisire maggiore fiducia in se stessi, per esempio, nel momento in cui sono in grado di soddisfare alcune delle loro esigenze da soli.
Inoltre, avendo la possibilità di gestire denaro in autonomia, imparano a dare il giusto valore alle cose e a consolidare comportamenti virtuosi.
Così come ti preoccupi che i tuoi figli seguano una sana alimentazione, che ricevano un’ottima educazione scolastica, che abbiano relazioni soddisfacenti, è importante, perciò, che ti preoccupi anche della loro educazione finanziaria.
Come avrai compreso leggendo questo articolo non si tratta solo questione di soldi, perché nell’educare i tuoi figli a una buona gestione del denaro trasmetti anche dei valori.
Ecco perché è fondamentale avere gli strumenti e la formazione giusta per non rischiare di scivolare in atteggiamenti e comportamenti scorretti. Se ad esempio il denaro viene utilizzato come un fine e non come un mezzo, può diventare facilmente molto pericoloso.
Sottovalutare l’importanza di una buona educazione finanziaria è un grave errore. Per evitarlo è necessario un approccio consapevole alla gestione dei soldi, basato su conoscenze approfondite e non su modalità apprese da altri o guidate più dall’istinto.
Non è però l’unico aspetto in cui aiutare i nostri figli a crescere e farli migliorare di giorno in giorno e non è l’unico ambito dove potresti commettere errori.
Se vuoi sentirti più preparata/o nel guidare i tuoi figli e avere degli strumenti chiari per gestire il vostro rapporto, contattami.
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