“Problemi di neurosviluppo e di salute mentale rischiano di diventare cronici e diffondersi su larga scala” è quanto emerso dalla prima ricerca a carattere scientifico e su scala nazionale, diffusa dall’Istituto superiore di sanità, dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione.
Insomma, che ci crediamo o meno, la pandemia è costata molto cara ai nostri figli.
Lo aveva già evidenziato la ricerca covid-19 International Behavioral Science Working Group dell’Università di Harvard che ha visto per l’Italia la partecipazione dell’ospedale pediatrico Gaslini e dell’università degli Studi di Genova. Ne ho già scritto in un altro mio articolohttps://danielascandurra.com/tuo-figlio-e-ansioso-7-attenzioni-educative-in-chiave-montessoriana/
I dati sono davvero poco confortanti.
Nel 65% e nel 71% dei bambini con età rispettivamente minore o maggiore di 6 anni sono insorte problematiche comportamentali e sintomi di regressione. Per quel che riguarda i bambini al di sotto dei sei anni i disturbi più frequenti sono:
- Aumento dell’irritabilità
- disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi e risvegli notturni)
- paura del buio
- regressioni nel comportamento
- disturbi d’ansia (inquietudine, attacchi di panico – nodo alla gola, mancanza d’aria, vertigini -, ansia da separazione)
- pianti inconsolabili
Dati che ci confermano quanto la pandemia abbia impattato notevolmente sul benessere mentale ed emotivo dei bambini, con ricadute significative che continuano ancora a farsi sentire tanto da confermare, sempre secondo questi recenti studi, il trend in aumento delle patologie neuropsichiatriche dell’età evolutiva.
Ma c’è un elemento che mi colpisce in modo particolare e lo voglio condividere con te.
IL RUOLO DEL GENITORE NEI DISTURBI D’ANSIA DEI BAMBINI
Queste stesse ricerche parlano di una correlazione statisticamente rilevante tra la presenza di ansia e il malessere dei genitori e lo sviluppo di comportamenti ansiosi dei bambini e dei ragazzi. In particolare, è stato riscontrato che all’aumentare dello stress dei genitori, a causa della situazione pandemica, si siano sviluppati maggiormente aspetti ansiosi nei figli.
Si tratta di un dato estremamente significativo, a conferma della tesi squisitamente “montessoriana” che i bambini diventano “ingestibili” nel momento in cui non trovano un ambiente di vita che aiuti e sostenga il loro sviluppo e gli permetta di sentirsi rilassati ed emotivamente stabili.
Educare per Maria Montessori significa proprio eliminare quelle condizioni di vita che fanno emergere caratteri di difesa, ansia, irrequietezza per offrire ai bambini un ambiente in cui poter esprimere il meglio di sè.
Essere genitori, anche nelle migliori circostanze, è un compito davvero faticoso!
E tentare di rimanere tranquilli di fronte a situazioni nuove e impreviste, come quella che abbiamo vissuto con la pandemia, è ed è stata un’impresa titanica per qualsiasi genitore.
Ciononostante, anche nelle situazioni più difficili non dobbiamo dimenticare che gli adulti della relazione siamo noi e le nostre reazioni hanno il potere di modellare l’atteggiamento dei nostri figli.
Cara mamma, caro papà, se di fronte a un evento che mette in allarme tuo figlio ti mostri eccessivamente ansiosa/o o manifesti una preoccupazione sproporzionata, il tuo bambino potrebbe interpretare la tua apprensione come conferma che il mondo è un luogo pieno di insidie e pericoli.
È vero che il temperamento e gli eventi traumatici hanno il loro peso nel favorire l’ansia infantile, ma se vogliamo essere onesti con noi stessi dobbiamo ammettere che il più delle volte siamo noi genitori a incoraggiare uno stato ansioso nei nostri figli.
“Spesso, i bambini ansiosi crescono in un clima di iperprotezione o di tensione: «Stai attento!», «Sei sicuro di star bene?». L’ansia è un’emozione contagiosa; può derivare anche dall’osservare un genitore che affronta la vita con troppa paura. I bambini imparano dai genitori a stare in allerta, ad avere un allarme iperattivo, a compiere valutazioni inclini a vedere il pericolo dappertutto e a trattenere il segnale di via libera”. L. J. Cohen
LA COMPETENZA GENITORIALE COME FATTORE PROTETTIVO DELL’ANSIA NEI BAMBINI
È la famiglia ad avere un ruolo determinante sul benessere emotivo dei bambini. Da diverse ricerche emerge che la competenza genitoriale svolge un ruolo cruciale nel gestire le reazioni emotive dei propri figli legate a situazioni ansiogene.
Perciò, se ti trovi, per esempio, di fronte a un attacco di panico nel tuo bambino, evita di farti prendere dal panico a tua volta. Se tuo figlio ti percepisce spaventata/o, si creerà un circolo vizioso in cui la sua e la tua ansia si alimenteranno e rinforzeranno reciprocamente.
Ma non serve neanche costringerlo ad affrontare le sue paure o a rilassarsi.
Un genitore competente ascolta che cosa prova il proprio bambino, piuttosto che dirgli cosa dovrebbe fare e sentire.
Ha un atteggiamento collaborativo, non di controllo.
E’ molto più efficace un “Dai, proviamo insieme a fare dei bei respiri profondi per sentirci più rilassati” che “Cerca di calmarti adesso!”.
Certo, non è facile!
I genitori si preoccupano. Ma quelli che hanno bambini particolarmente ansiosi si preoccupano molto di più!
Se sei fra questi, forse ti stai chiedendo come trovare la serenità e la tranquillità necessarie per essere il migliore genitore per i tuoi figli.
Ecco tre suggerimenti:
COLTIVA LA FIDUCIA
Si, puoi davvero liberarti da ansie e preoccupazioni se ti fidi dello sviluppo di tuo figlio e della sua capacità di recuperare “Quel bambino che si riceve con tanta emozione è un cumulo misterioso di energie. Non lo si deve guardare soltanto come un corpo fragile, si deve sentire invece la maestà del potere inconscio che riuscirà a trasformarlo in uomo”. Maria Montessori
Non devi salvare tuo figlio dall’ansia!
Devi, invece, permettergli di scoprire autonomamente che può farcela da solo.
Rendilo, gradualmente, sempre più indipendente. Durante la giornata, per esempio, puoi affidargli delle commissioni da eseguire da solo o incoraggiarlo a fare dei piccoli tragitti senza di te.
Tutto questo contribuirà a fargli percepire la propria autoefficacia e a sentirsi meno vulnerabile.
Ricorda: tenere tuo figlio sotto una campana di vetro, cercare di evitargli le difficoltà, sostituirti sempre a lui ostacolerà la sua crescita e non gli permetterà di mettersi alla prova e sentirsi competente.
Ma devi fidarti anche di te.
Quando il tuo bambino è in ansia e ti sembra di non essere in grado di “fargliela sparire” puoi credere che il tuo ascolto e il conforto che offrirai basteranno per rassicurarlo “Puoi rimanere vicino a me tutto il tempo che vuoi. Poi, quando ti senti pronto ti unisci agli altri bambini”.
Negare la realtà “E’ una sciocchezza! Non c’è niente di cui preoccuparsi” o proteggere il tuo bambino favorendo l’evitamento di ciò che gli fa paura “Non devi andarci per forza”, significherebbe abbandonarlo alle sue angosce.
COLTIVA LA GIOIA
Cara mamma, caro papà, se non ti occupi di te e della tua felicità, il malessere, l’ansia e la frustrazione che ne deriveranno saranno a carico dei tuoi figli.
Qual è il vero scopo della tua vita?
Hai un sogno?
Lo stai realizzando?
Trovi soddisfazione nel tuo lavoro?
In che modo ti prendi cura del tuo rapporto di coppia?
Vedi degli amici?
Fai sport?
Trovi il tempo per riposare?
Se sei particolarmente stressata/o e infelice, come riuscirai a comprendere i bisogni di tuo figlio e rispondervi in modo adeguato?
Per calmare i nostri figli e capire di che cosa hanno bisogno per ricevere conforto, dobbiamo essere prima noi stessi in grado di tranquillizzarci.
Sappi che tuo figlio potrà stare bene nella misura in cui ritroverà in te una certa dose di felicità. Diversamente da quanto credi, sarà proprio questo a sollecitare la sua voglia di crescere.
COLTIVA UNA MENTE COMPASSIONEVOLE
Spesso, ai genitori ansiosi che si rivolgono a me, suggerisco di coltivare una mente compassionevole ovvero uno stato di accettazione incondizionata, di gentilezza e accudimento di se stessi.
Eì ciò che permette loro di trattare con accettazione e amore i propri figli, i quali a loro volta svilupperanno la propria mente compassionevole.
Nei prossimi giorni, prova ad allenarti anche tu.
Quando senti che sta nascendo dentro di te qualche ansia ripensa a un ricordo speciale che sia in grado di calmarti. Costruisci un’immagine mentale di quell’esperienza e prova a fissarla. mettendo in gioco tutti i sensi: la vista, l’olfatto, il gusto, l’udito, il tatto.
Prova per alcuni minuti, se riesci prima di affrontare la tua giornata.
Affrontare le proprie ansie e preoccupazioni rappresenta l’aspetto più difficile dell’aiutare i bambini a gestire le loro.
È proprio per aiutarti a sperimentare il contrario nella relazione con i tuoi figli che ho creato i percorsi di Scuola Genitori.
Un’iniziativa prima e unica a livello nazionale nel suo genere e diversa da ogni cosa altro corso rivolto ai genitori, in quanto contiene un vero e proprio sistema genitoriale studiato, modellato e testato da me nel lavoro costante con le famiglie.