Nel momento in cui diventiamo madri e padri, è inevitabile riproporre i comportamenti dei nostri genitori.
D’altronde, se ci pensiamo bene, è l’unica esperienza che abbiamo vissuto giorno per giorno sulla nostra pelle, e questo fa sì che si inneschi automaticamente.
Elementi del nostro passato, della nostra storia d’infanzia, non del tutto elaborate, influenzano, senza che noi ce ne rendiamo conto, la relazione con i nostri figli. E così, quando per l’ennesima volta chiediamo loro di rimettere a posto la camera e ancora una volta non veniamo ascoltati, ci ritroviamo non solo a comportarci come i nostri genitori ma anche a ripetere esattamente le stesse parole cariche di minacce e ricattatorie che loro rivolgevano a noi: “Se non riordini subito andrai a letto senza cena!”, in qualche caso seguito da un sadico “Perché stai piangendo? Se vuoi ti faccio piangere per qualcosa di reale” oppure “Se non fai il bravo bambino farai piangere mamma e papà!”.
Essere genitori è tra i compiti più impegnativi ed estenuanti che esistono al mondo.
Ci tengo che questo pensiero sia chiaro per te che mi leggi.
Non esistono madri e padri perfetti. Tutti i genitori commettono errori. Non è questo il vero problema, ma l’incapacità di riconoscere i propri sbagli e cercare di porvi rimedio.
Diventare genitori non è solo un atto biologico.
È un percorso di crescita personale che ci offre l’opportunità di liberarci “dai ceppi” del passato, dalle catene dell’esperienza limitata per poterci occupare della nostra umanità, della nostra fallibilità con bontà e compassione, il più consapevolmente possibile, rendendo profondamente autentiche le nostre esperienze emozionali e le relazioni con i nostri figli.
Diversamente, il passato continuerà a ripresentarsi e a riprodursi nel nostro rapporto con loro e sarà inevitabile riproporre le stesse modalità di approccio che hanno infelicemente segnato la nostra infanzia.
“Ho la sensazione che tutto stia nella cura, nella qualità dell’attenzione che io rivolgo a ogni singolo momento e nell’impegno che profondo per vivere e per essere un genitore il più possibile consapevole”.
Jon Kabat-Zinn
Potremmo paragonare questo percorso a un viaggio che ci conduce a trattare i figli diversamente, in un modo
“meno diretto e più delicato, diverso da quanto siamo solitamente abituati a concepire nei confronti dei bambini”.
Maria Montessori
La consapevolezza permette ai genitori di giungere a una più profonda percezione di sé stessi e dei propri figli; fornisce loro gli strumenti per affrontare i momenti faticosi, sfidanti e le risposte automatiche che entrano facilmente in gioco nella relazione con i bambini e che rischiano di rovinare il benessere reciproco.
Come diventare, allora, un genitore il più possibile consapevole?
Lo scoprirai all’interno del mio nuovo libro, scritto per aiutarti ad avvicinarti ancora di più alla migliore versione di te stesso come genitore.
A breve il libro, che è appena andato in stampa, sarà disponibile nelle librerie e online. Per non perdertelo ti consiglio di seguire il mio Blog e la mia pagina Scuola Genitori secondo l’approccio montessoriano.
Se sei interessata/o a ricevere maggiori informazioni scrivi a: info@danielascandurra.com